Pedaggi autostrade, gli aumenti slittano a giugno
Tra le misure contenute nell'ultima bozza del decreto Milleproroghe anche quelle relative ai rincari autostradali. L’inizio del nuovo anno non sarà pertanto accompagnato, come ormai di abitudine, dal consueto aumento dei pedaggi. Al contrario, ma non è certo, ci si potrebbe in futuro aspettare un calo dei costi
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Politica e trasporti
Pedaggi autostrade 2020
Buone notizie: per il 2020 nessun rincaro di inizio anno sul costo delle autostrade. Forse, si slitta a giugno.
Insieme al decreto, Milleproroghe - ormai in procinto d’essere varato - dovrebbe arrivare infatti anche il rinvio degli adeguamenti delle tariffe per le principali tratte autostradali. Lo stop agli aumenti riguarda nel dettaglio sedici società concessionarie per le quali sono scaduti i periodi regolatori. Inoltre, le norme prevedono anche che gli adeguamenti tariffari avvengano in base ai nuovi criteri adottati dall’Autorità dei Trasporti, previo aggiornamento, entro fine giugno, dei piani economico-finanziari. Altra buona notizia è che, basato su un differente calcolo di efficienza delle prestazioni, il nuovo sistema tariffario potrebbe anche comportare - anziché un rincaro - una diminuzione dei pedaggi per alcune tratte. Per saperlo con certezza, dovremo però aspettare qualche settimana: i concessionari (da Autostrade per l'Italia alla Strada dei parchi) avranno infatti tempo fino al 30 marzo per presentarli all'Autorità dei trasporti. Come accennato sopra, l’aggiornamento dei piani invece “è perfezionato entro e non oltre il 30 giugno 2020”.
Lo scorso anno, lo ricordiamo, i rincari autostradali avevano coinvolto circa il 12% della lunghezza complessiva della rete autostradale nazionale, nel quale risultavano però esserci tratte tutt’altro che secondarie, come la Torino-Piacenza-Brescia, l’Autocisa, la Torino-Savona e la Savona-Ventimiglia.
Insieme al decreto, Milleproroghe - ormai in procinto d’essere varato - dovrebbe arrivare infatti anche il rinvio degli adeguamenti delle tariffe per le principali tratte autostradali. Lo stop agli aumenti riguarda nel dettaglio sedici società concessionarie per le quali sono scaduti i periodi regolatori. Inoltre, le norme prevedono anche che gli adeguamenti tariffari avvengano in base ai nuovi criteri adottati dall’Autorità dei Trasporti, previo aggiornamento, entro fine giugno, dei piani economico-finanziari. Altra buona notizia è che, basato su un differente calcolo di efficienza delle prestazioni, il nuovo sistema tariffario potrebbe anche comportare - anziché un rincaro - una diminuzione dei pedaggi per alcune tratte. Per saperlo con certezza, dovremo però aspettare qualche settimana: i concessionari (da Autostrade per l'Italia alla Strada dei parchi) avranno infatti tempo fino al 30 marzo per presentarli all'Autorità dei trasporti. Come accennato sopra, l’aggiornamento dei piani invece “è perfezionato entro e non oltre il 30 giugno 2020”.
Lo scorso anno, lo ricordiamo, i rincari autostradali avevano coinvolto circa il 12% della lunghezza complessiva della rete autostradale nazionale, nel quale risultavano però esserci tratte tutt’altro che secondarie, come la Torino-Piacenza-Brescia, l’Autocisa, la Torino-Savona e la Savona-Ventimiglia.
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