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Parcheggi moto: a Parigi saranno a pagamento?

Far pagare il parcheggio alle moto, così come avviene per le auto: è questa la proposta di Christophe Nadjovski, assistente del sindaco di Parigi e responsabile dei trasporti locali. Una soluzione che, secondo Nadjovski, dovrebbe favorire la mobilità elettrica...
Ventimila parcheggi in arrivo
Sembra davvero che i motociclisti siano poco simpatici all’attuale amministrazione comunale di Parigi: dal 1° luglio 2016 i motocicli immatricolati prima del giugno 2000 non potranno più entrare nella capitale francese (leggi la notizia di inSella.it) e gli altri potrebbero essere obbligati a pagare il parcheggio. La FFMC (Fédération Française des motards en Colère), ha chiesto più volte di aumentare i posti dedicati alle motociclette, ora pare che la risposta di Christophe Nadjovski, assistente del sindaco di Parigi e responsabile dei trasporti, sia offrire parcheggi ma a pagamento, come per le auto. Questi gli argomenti per giustificare la sua idea: “Dal mio punto di vista, rendere il parcheggio per le moto a motore termico a pagamento è necessario per dare una spinta alla mobilità elettrica”. Il parcheggio dei motocicli elettrici, ovviamente, non sarà a pagamento; infatti nonostante il contributo comunale di 400 euro per l’acquisto di una moto elettrica, le vendite di questi mezzi a Parigi non decollano. Nadjovski ha citato anche un documento di Airparif, associazione che monitora la qualità dell'aria nell’Île-de-France, secondo cui “quasi il 50% delle emissioni di composti organici volatili e di monossido di carbonio nell’Île-de-France proviene dalle due ruote". E poi un altro studio secondo cui i parigini ritengono che la moto sia la principale fonte di rumore, e che il parcheggio sui marciapiedi crei parecchi disagi. In realtà, sembrerebbe che la creazione di 20mila nuovi posti per le due ruote (annunciati dal comune) abbia "ingolosito" le aziende che già gestiscono i costosi parcheggi per le auto. L'azione di lobbing quindi è iniziata in piena regola... fortunatamente, pare che la sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, non condivida l'idea del suo vice. La speranza è che prevalga il buon senso.
 
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