Ottobiano, commissario di gara travolto e ucciso a bordo pista
L’incidente è avvenuto venerdì 29 dicembre sul circuito di Ottobiano, nel Pavese. In quel momento in pista c’erano più di 150 piloti, ma i responsabili, due francesi, di cui uno minorenne, si sono dichiarati tali solo dopo le prime indagini condotte dai carabinieri. Una tragedia aggravata dall’omissione di soccorso
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Tragedia a Ottobiano
Bruno de Paoli, 68 anni, commissionario di gara, è morto travolto dai piloti durante la gara dello scorso venerdì. La tragedia è avvenuta sulla pista di Ottobiano, nel Pavese; inutili i soccorsi arrivati con l’elicottero. La dinamica dell’incidente è parsa subito chiara, mentre i colpevoli si sono dichiarati tali solo dopo le prime indagini operate dai carabinieri, subito giunti sul posto: intervenuto per segnalare un incidente non grave ed aiutare il pilota a terra, De Paoli è stato travolto a bordo pista, ma tutti i 150 piloti in gara hanno continuato la corsa. La sospensione della gara e la chiusura dell’impianto sono state infatti ordinate dai carabinieri di Vigevano che, per l’intera giornata di venerdì 29 dicembre, hanno interrogato i presenti e i piloti, esaminando le moto alla ricerca di indizi. Emersi alcuni particolari compatibili all’incidente, la rosa dei possibili responsabili s’è ristretta in serata a 5 nomi. I colpevoli si sono fatti avanti solo allora: due francesi, uno di 30 anni e l’altro minorenne. “Hanno proseguito la corsa nonostante il sinistro - spiegano dal comando dei carabinieri - I due, compresa la gravità del gesto e conosci che l’attività in corso avrebbe comunque portato alla loro identificazione, hanno ammesso tutto ai militari”.
Secondo la ricostruzione dell’accaduto, la KTM del primo avrebbe urtato e fatto cadere l’uomo, poi travolto e ucciso dalla Yamaha del secondo che sopraggiungeva. De Paoli era dietro la duna del salto al centro della pista ad aiutare un centauro caduto, praticamente invisibile ai piloti in gara. Il tutto lascia chiaramente intendere un incidente del tutto involontario, ma l’omissione di soccorso ha di molto aggravato la condizione dei due colpevoli. Il 30enne è stato denunciato alla procura di Pavia, il più giovane a quella per i minorenni di Milano. L’accusa è di omicidio colposo e omissione di soccorso.
“In pista le norme di sicurezza sono rispettate anche grazie a persone come Bruno De Paoli che lavorano per garantire agli appassionati motocross allenamenti in un ambiente controllato – ricorda Marco Cortesi, nel direttivo che gestisce l’impianto –. È stata una disgrazia senza precedenti, era esperto nel suo ruolo. In pista solitamente girano una ottantina di motociclisti al giorno, in questo periodo di vacanze sono di più. Siamo addolorati per la sua morte e vicini ai familiari”.
Secondo la ricostruzione dell’accaduto, la KTM del primo avrebbe urtato e fatto cadere l’uomo, poi travolto e ucciso dalla Yamaha del secondo che sopraggiungeva. De Paoli era dietro la duna del salto al centro della pista ad aiutare un centauro caduto, praticamente invisibile ai piloti in gara. Il tutto lascia chiaramente intendere un incidente del tutto involontario, ma l’omissione di soccorso ha di molto aggravato la condizione dei due colpevoli. Il 30enne è stato denunciato alla procura di Pavia, il più giovane a quella per i minorenni di Milano. L’accusa è di omicidio colposo e omissione di soccorso.
“In pista le norme di sicurezza sono rispettate anche grazie a persone come Bruno De Paoli che lavorano per garantire agli appassionati motocross allenamenti in un ambiente controllato – ricorda Marco Cortesi, nel direttivo che gestisce l’impianto –. È stata una disgrazia senza precedenti, era esperto nel suo ruolo. In pista solitamente girano una ottantina di motociclisti al giorno, in questo periodo di vacanze sono di più. Siamo addolorati per la sua morte e vicini ai familiari”.
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