Origin8or CB900F, un pezzo di bravura dal Canada
La prima regola per costruire una special è avere le idee chiare: il canadese Rob Chappell deve averle avute limpidissime, visto come ha trasformato un’anonima Honda CB900F del 1981 in questo splendore
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Fuoriserie
Tutto in famiglia
Rob e Chris Chappell sono due fratelli che da quasi vent’anni si sporcano le mani preparando motociclette: Chris a Los Angeles e Rob in Canada, in Ontario più precisamente. Sebbene siano due costruttori indipendenti, si nota il medesimo gusto nelle loro realizzazioni: la filosofia è quella di creare motociclette che si possono usare tranquillamente tutti i giorni, caratterizzate comunque da una cura certosina per i dettagli.
Questa volta è stato il “fratello canadese” a lasciare tutti a bocca aperta, con una Honda CB900F deliziosa e al tempo stesso parecchio aggressiva.
Rob Chappell ha una bella esperienza sulle giapponesi avendo costruito molte cafè racer su base Suzuki e soprattutto Honda: quest’ultima è forse la più fine e meno muscolosa tra le sue creazioni.
La parte più filante è il posteriore. Quel codino sembra un deja-vù e a tutti gli effetti lo è: infatti è l’elemento posteriore di una Kawasaki KZ1000 risagomato e accoppiato con un microscopico fanale a LED con frecce integrate. La linea rimane davvero pulita anche grazie al serbatoio rimodellato dallo stesso Chappell che mette in bella mostra il quattro cilindri in linea.
Le modifiche riguardano poi la ciclistica con il retrotreno completo, forcellone e monoammortizzatore, di una Yamaha R6 del 2008. Dello stesso anno è la forcella upside down di un’altra icona giapponese della velocità una Suzuki GSX-R 750.
Anche il motore ha avuto un bel boost: è stato revisionato aumentando la cilindrata a 985 centimetri cubi, per alimentarlo c'è una batteria di carburatori Kehin CR31, filtri aperti K&N mentre, per raffreddarlo, un nuovo radiatore dell’olio.
Un ulteriore aumento di cavalleria è assicurato dal bellissimo scarico 4 in due artigianale a cura di Cycle-X.
l resto dei dettagli e dei componenti è di altissima qualità, basta osservare i dischi Wave o i cerchi, una coppia di Carrozzeria V Track forgiati e accoppiati a due Dunlop GP, con posteriore da 190. Bello anche il tocco moderno portato dal fanale anteriore di una Harley-Davidson V-Rod.
La sella, fabbricata dal fratello Chris, è fatta a mano in cuoio, pelle scamosciata e sfoggia impunturata con un filo giallo che riprende uno dei colori della livrea,tanto bella quanto semplice nei toni nero, rosso, rame, giallo e grigio perla.
Non c’è nulla di fuori posto in questa realizzazione, semplice, filante come il vento e soprattutto fatta interamente da Rob Chappell in ogni sua parte, dalla verniciatura fino al tuning del motore.
Un bello sforzo per un risultato strepitoso. Quando ci si trova di fronte un customizer del genere, non si vede l’ora di ammirare la sua prossima moto.
Rob e Chris Chappell sono due fratelli che da quasi vent’anni si sporcano le mani preparando motociclette: Chris a Los Angeles e Rob in Canada, in Ontario più precisamente. Sebbene siano due costruttori indipendenti, si nota il medesimo gusto nelle loro realizzazioni: la filosofia è quella di creare motociclette che si possono usare tranquillamente tutti i giorni, caratterizzate comunque da una cura certosina per i dettagli.
Questa volta è stato il “fratello canadese” a lasciare tutti a bocca aperta, con una Honda CB900F deliziosa e al tempo stesso parecchio aggressiva.
Rob Chappell ha una bella esperienza sulle giapponesi avendo costruito molte cafè racer su base Suzuki e soprattutto Honda: quest’ultima è forse la più fine e meno muscolosa tra le sue creazioni.
La parte più filante è il posteriore. Quel codino sembra un deja-vù e a tutti gli effetti lo è: infatti è l’elemento posteriore di una Kawasaki KZ1000 risagomato e accoppiato con un microscopico fanale a LED con frecce integrate. La linea rimane davvero pulita anche grazie al serbatoio rimodellato dallo stesso Chappell che mette in bella mostra il quattro cilindri in linea.
Le modifiche riguardano poi la ciclistica con il retrotreno completo, forcellone e monoammortizzatore, di una Yamaha R6 del 2008. Dello stesso anno è la forcella upside down di un’altra icona giapponese della velocità una Suzuki GSX-R 750.
Anche il motore ha avuto un bel boost: è stato revisionato aumentando la cilindrata a 985 centimetri cubi, per alimentarlo c'è una batteria di carburatori Kehin CR31, filtri aperti K&N mentre, per raffreddarlo, un nuovo radiatore dell’olio.
Un ulteriore aumento di cavalleria è assicurato dal bellissimo scarico 4 in due artigianale a cura di Cycle-X.
l resto dei dettagli e dei componenti è di altissima qualità, basta osservare i dischi Wave o i cerchi, una coppia di Carrozzeria V Track forgiati e accoppiati a due Dunlop GP, con posteriore da 190. Bello anche il tocco moderno portato dal fanale anteriore di una Harley-Davidson V-Rod.
La sella, fabbricata dal fratello Chris, è fatta a mano in cuoio, pelle scamosciata e sfoggia impunturata con un filo giallo che riprende uno dei colori della livrea,tanto bella quanto semplice nei toni nero, rosso, rame, giallo e grigio perla.
Non c’è nulla di fuori posto in questa realizzazione, semplice, filante come il vento e soprattutto fatta interamente da Rob Chappell in ogni sua parte, dalla verniciatura fino al tuning del motore.
Un bello sforzo per un risultato strepitoso. Quando ci si trova di fronte un customizer del genere, non si vede l’ora di ammirare la sua prossima moto.
Foto e immagini
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