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Omicidio stradale - Causò 4 morti nel 2011, la Cassazione annulla la maxi condanna

Nel 2011 un imprenditore albanese, Ilir Beti, imboccò l'autostrada A26 contromano solo per dimostrare la sua abilità al volante: finì contro un'auto e uccise quattro ragazzi. Venne condannato a 21 anni per il reato di omicidio stradale, ma ora la Cassazione ha annullato la decisione e la pena dovrà essere ricalcolata
Annullata la maxi condanna
Nel 2011 il caso fece scalpore: un imprenditore albanese, Ilir Beti, con il suo suv prese contromano l'A26 percorrendola per ben 30 chilometri, il tutto per dimostrare le sue qualità al volante. La sua assurda bravata, Beti era ubriaco e poco prima era stato cacciato da un locale pubblico, costò la vita a quattro a ragazzi francesi. In Appello Beti venne condannato a 21 anni per il reato di omicidio stradale ma oggi, la Suprema Corte ha annullato la sentenza e rinviato il caso in appello per essere riesaminato. Secondo il sostituto procuratore generale Gabriele Mazzotta il reato di omicidio stradale non sussiste: “La categoria della colpa non è residuale nel diritto e se applicata in un caso così estremo avrebbe consentito di infliggere la stessa condanna comminata all’imputato con tutte le aggravanti possibili, senza forzare la categoria del dolo. Il ricorso della difesa dell’imputato è da condividere in quanto il guidatore voleva procedere contromano per dare prova a sé stesso della sua destrezza e non aveva considerato che gli altri guidatori, che procedevano correttamente nella loro marcia avrebbero potuto perdere il controllo dei loro veicoli." Insomma, in mancanza di una normativa certa, la Cassazione ha deciso di derubricare il reato a semplice omicidio colposo, anche se il desiderio di Beti era proprio quello di rischiare la sorte, quindi la sua vita e quella degli altri. Ovviamente i parenti delle vittime non ci stanno e hanno protestato in maniera pacifica sotto le aule della Cassazione con un sit-in silenzioso.
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