Nuovi brevetti Honda, sono per l’attesissima CBR1000RR-R?
Potrebbe essere il momento della nuova Honda CBR1000RR-R della quale tanto si continua a parlare? Dalla Casa giapponese non arriva alcuna notizia al riguardo ma gli indizi e le indiscrezioni si moltiplicano, così come le registrazioni di brevetti… sospetti.
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Quali sono le novità
Le ultime rivelazioni sono del sito americano di Cycle World, entrato in possesso di nuove richieste di brevetto fatte dai giapponesi di Tokyo. Appaiono tutte legate alla ricerca di maggiori prestazioni di un motore quattro tempi a quattro cilindri in linea, dunque non riguardano la MotoGP che di cilindri ne ha sì quattro, ma a V. Quindi la direzione è quella di una moto stradale.
Il primo gruppo di domande riguarda un sistema di fasatura e alzate delle valvole variabili; qualcosa del genere era già stato richiesto nel 2019 e aggiornato nel 2020, ora si sono aggiunte diverse modifiche tra le quali l’aggiunta di sensori elettronici per monitorare la posizione delle valvole.
Un altro brevetto è un sistema che prevede due camme diverse per alzata e fasatura per ciascuna valvola, con la possibilità di impiegare l’una o l’altra durante il funzionamento in base alle esigenze. È un sistema simile al ShiftCam già applicato dalla BMW sugli ultimi modelli R 1250 e S 1000 RR ma con maggiori opzioni, e nella variante giapponese l’azionamento è determinato dalla pressione dell’olio deviato da una valvola controllata elettronicamente, mentre i bavaresi impiegano dei solenoidi. La possibilità di variare fasatura e alzata delle valvole può avere una doppia valenza: da un lato permetterebbe di avere maggiori prestazioni senza rinunciare al tiro in basso, ma potrebbe anche essere impiegato per ridurre le emissioni inquinanti. Non è la prima volta che Honda lavora su sistemi che modificano il lavoro delle valvole sulle moto, ma gli Hyper-VTEC e REV si limitano a disattivare metà delle valvole.
La seconda serie di brevetti riguarda il sistema di raffreddamento e riguardano il radiatore che si vuole rendere più piccolo e leggero.
La prima idea è un radiatore di concezione più o meno tradizionale ma sagomato a ferro di cavallo, in modo da abbracciare parzialmente la ruota anteriore, così da ottenere una maggiore massa refrigerante senza aumentarne lo spessore; essenzialmente una estremizzazione del radiatore arcuato.
La seconda idea è una unità a forma di V che può essere inserita in una carenatura, più spessa nella parte superiore e più sottile in quella inferiore.
Infine c’è un brevetto per un radiatore dall’insolito disegno circolare, da raffreddare con una ventola a tutta larghezza. Al centro reca un foro nel quale inserire il motore della ventola stessa; un rivestimento esterno potrebbe aumentarne l’efficacia.
Impossibile dire adesso se e quali di questi brevetti verranno applicati. L’ipotesi di una nuova Honda supersportiva stradale però si fa sempre più concreta. La vedremo a EICMA 2021? Difficile ma non impossibile, per restare sempre aggiornati circa le novità che vedremo al salone di Milano, seguite la nostra sezione dedicata cliccando qui.
Le ultime rivelazioni sono del sito americano di Cycle World, entrato in possesso di nuove richieste di brevetto fatte dai giapponesi di Tokyo. Appaiono tutte legate alla ricerca di maggiori prestazioni di un motore quattro tempi a quattro cilindri in linea, dunque non riguardano la MotoGP che di cilindri ne ha sì quattro, ma a V. Quindi la direzione è quella di una moto stradale.
Il primo gruppo di domande riguarda un sistema di fasatura e alzate delle valvole variabili; qualcosa del genere era già stato richiesto nel 2019 e aggiornato nel 2020, ora si sono aggiunte diverse modifiche tra le quali l’aggiunta di sensori elettronici per monitorare la posizione delle valvole.
Un altro brevetto è un sistema che prevede due camme diverse per alzata e fasatura per ciascuna valvola, con la possibilità di impiegare l’una o l’altra durante il funzionamento in base alle esigenze. È un sistema simile al ShiftCam già applicato dalla BMW sugli ultimi modelli R 1250 e S 1000 RR ma con maggiori opzioni, e nella variante giapponese l’azionamento è determinato dalla pressione dell’olio deviato da una valvola controllata elettronicamente, mentre i bavaresi impiegano dei solenoidi. La possibilità di variare fasatura e alzata delle valvole può avere una doppia valenza: da un lato permetterebbe di avere maggiori prestazioni senza rinunciare al tiro in basso, ma potrebbe anche essere impiegato per ridurre le emissioni inquinanti. Non è la prima volta che Honda lavora su sistemi che modificano il lavoro delle valvole sulle moto, ma gli Hyper-VTEC e REV si limitano a disattivare metà delle valvole.
La seconda serie di brevetti riguarda il sistema di raffreddamento e riguardano il radiatore che si vuole rendere più piccolo e leggero.
La prima idea è un radiatore di concezione più o meno tradizionale ma sagomato a ferro di cavallo, in modo da abbracciare parzialmente la ruota anteriore, così da ottenere una maggiore massa refrigerante senza aumentarne lo spessore; essenzialmente una estremizzazione del radiatore arcuato.
La seconda idea è una unità a forma di V che può essere inserita in una carenatura, più spessa nella parte superiore e più sottile in quella inferiore.
Infine c’è un brevetto per un radiatore dall’insolito disegno circolare, da raffreddare con una ventola a tutta larghezza. Al centro reca un foro nel quale inserire il motore della ventola stessa; un rivestimento esterno potrebbe aumentarne l’efficacia.
Impossibile dire adesso se e quali di questi brevetti verranno applicati. L’ipotesi di una nuova Honda supersportiva stradale però si fa sempre più concreta. La vedremo a EICMA 2021? Difficile ma non impossibile, per restare sempre aggiornati circa le novità che vedremo al salone di Milano, seguite la nostra sezione dedicata cliccando qui.
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