Libri da leggere, “Il viaggiatore fantasma”, storia di un anno in moto
Libri per le vacanze - Neil Peart, batterista e paroliere dei Rush, storica band canadese, ha scritto il suo romanzo più intenso su una storia che è il racconto di 80mila chilometri in sella a una BMW R 1100 GS, percorsi in 14 mesi di viaggio per scavare dentro di sé dopo due lutti terribili che lo hanno colpito
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Un rocker su due ruote
Il volume “Il viaggiatore fantasma” (Collana I Monsoni, 450 pagine, 21,50 euro), che arriverà nelle nostre librerie il 24 settembre prossimo a opera della Tsnunami Edizioni, è un racconto che è la sintesi tra "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" e "Into the Wild". Lo ha scritto Neil Peart, batterista dei Rush, storico gruppo rock canadese formatosi nel 1968 a Toronto, da molti considerato uno dei migliori di tutti i tempi. La molla per partire in questa avventura nella foresta delle strade americane è stato il rapido (in 10 mesi) susseguirsi di due lutti: la morte della figlia diciannovenne, vittima di un incidente stradale, seguita da quella della moglie, che non è riuscita a superare l’immenso dramma legato al suo lutto. Questa catena di dolorosi eventi ha reso Peart un vero e proprio fantasma, senza alcuna voglia di continuare a vivere. Così, per fuggire da una casa piena di ricordi, Peart ha deciso di prendere la sua BMW R1100 GS e partire senza una meta, per un viaggio durato oltre 80.000 chilometri e 14 mesi. Un lungo viaggio che è diventato fuga, esilio ed esplorazione, dal Canada all’Alaska e poi ancora giù, lungo la costa occidentale del continente americano attraversando Usa e Messico e arrivando fino al Belize, per poi risalire per tornare in Quebec. Durante il tragitto Neil ha annotato in un diario i suoi progressi e i suoi insuccessi, come vere e proprie tappe di un percorso catartico di dolore e guarigione. Ma ha registrato anche le sue avventure di viaggio: paesaggi meravigliosi, persone incontrate lungo la strada che lo hanno portato, finalmente, a ritrovare la gioia, l’amore e la voglia di vivere. Alla bellezza del racconto si lega il grande talento narrativo di Peart, che riesce a descrivere la sua rinascita personale, umana e artistica.
Il volume “Il viaggiatore fantasma” (Collana I Monsoni, 450 pagine, 21,50 euro), che arriverà nelle nostre librerie il 24 settembre prossimo a opera della Tsnunami Edizioni, è un racconto che è la sintesi tra "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" e "Into the Wild". Lo ha scritto Neil Peart, batterista dei Rush, storico gruppo rock canadese formatosi nel 1968 a Toronto, da molti considerato uno dei migliori di tutti i tempi. La molla per partire in questa avventura nella foresta delle strade americane è stato il rapido (in 10 mesi) susseguirsi di due lutti: la morte della figlia diciannovenne, vittima di un incidente stradale, seguita da quella della moglie, che non è riuscita a superare l’immenso dramma legato al suo lutto. Questa catena di dolorosi eventi ha reso Peart un vero e proprio fantasma, senza alcuna voglia di continuare a vivere. Così, per fuggire da una casa piena di ricordi, Peart ha deciso di prendere la sua BMW R1100 GS e partire senza una meta, per un viaggio durato oltre 80.000 chilometri e 14 mesi. Un lungo viaggio che è diventato fuga, esilio ed esplorazione, dal Canada all’Alaska e poi ancora giù, lungo la costa occidentale del continente americano attraversando Usa e Messico e arrivando fino al Belize, per poi risalire per tornare in Quebec. Durante il tragitto Neil ha annotato in un diario i suoi progressi e i suoi insuccessi, come vere e proprie tappe di un percorso catartico di dolore e guarigione. Ma ha registrato anche le sue avventure di viaggio: paesaggi meravigliosi, persone incontrate lungo la strada che lo hanno portato, finalmente, a ritrovare la gioia, l’amore e la voglia di vivere. Alla bellezza del racconto si lega il grande talento narrativo di Peart, che riesce a descrivere la sua rinascita personale, umana e artistica.
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se non avessero inventato la moto.....gran modo di reagire alle prove della vita, lo leggerò sicuramente!
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