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Suzuki V-Strom 1000, come nasce il motore

Eicma 2013 – Continua il percorso di avvicinamento alla nuova Suzuki Vstrom 1000. Questa volta a parlare è Eiji Sasaki, ingengere responsabile dello sviluppo motore. Parola d’ordine per il V-twin giapponese: elasticità
Motore più elastico
La nuova V-Strom 1000 sarà presentata in veste definitiva questo autunno al Salone di Milano e Suzuki ha pensato di accompagnarne il lancio con un sito ufficiale dedicato in cui, settimanalmente vengono pubblicati alcuni dettagli realitivi alla nuova crossover nipponica. Questa volta a parlare è Eiji Sasaki, ingegnere responsabile dello sviluppo motore che racconta quali sono le sue competenze all’interno del progetto e, soprattutto, quali sono stati i piani di intervento per affinare il bicilindrico V-twin Suzuki: “Nel settore che si occupa dello sviluppo del motore le mansioni sono separate e si suddividono tra il team che segue il design del motore e quello che effettua i test; io faccio parte del secondo gruppo. In poche parole, il mio compito è quello di sviluppare il motore attraverso continui test e sperimentazioni. In base alle performance richieste e previste, abbiamo disegnato le curve di coppia e potenza, determinando il design e le specifiche del motore per raggiungere gli obiettivi prefissati. Dopo aver realizzato il prototipo del motore, abbiamo proposto altre implementazioni basate sui test effettuati. Abbiamo ovviamente anche condotto un test di resistenza del motore con una prova al banco.” Sasaki, poi, si concentra su cosa sul nuovo motore e su cosa è stato studiato a fondo per renderlo fruibile e divertente: “La V-Strom ha la V nel suo nome; quindi ci siamo focalizzati per enfatizzare il carattere del motore V-Twin. Con il loro inconfondibile rombo ai bassi giri del motore e la loro potenza agli alti, i motori V-Twin sono davvero unici. Tuttavia possono sembrare un po’ più complicati da guidare ai bassi regimi a causa dello shock di combustione. Pertanto uno dei punti fondamentali del nostro team di sviluppo è stato quello di rendere il motore più “morbido” nei bassi e medi regimi per consentire una guida di tipo turistico, pur mantenendo un carattere più aggressivo agli alti regimi. Ci siamo concentrati per realizzare un motore facile da gestire ai bassi/medi regimi in modo da permetterne un uso quotidiano. Abbiamo rivisto il sistema di iniezione del carburante, aumentando la pressione, aggiungendo le doppie candele e ridisegnando il volano accensione. In realtà quasi tutti i componenti interni sono stati riprogettati, col risultato di avere un motore completamente diverso rispetto al modello precedente. Inoltre il nuovo design del motore ha contribuito ad un migliore comfort di marcia oltre a garantire una guida più divertente.” Un’altra curiosità riguarda anche il sound del motore, elemento che può sembrare irrilevante ai fini della guida ma che è in grado di “appagare” il pilota quasi più di ogni altra cosa: “C’è inoltre un team che ha lavorato esclusivamente sul sound del motore; un lavoro faticoso per produrre un suono del motore profondo e garantire una guida confortevole senza rumori e vibrazioni fastidiose. Per migliorare il comfort di guida abbiamo anche progettato il primo modello Suzuki con sistema di controllo della trazione elettronico. I nostri tester e gli ingegneri hanno passato davvero tanto tempo a testare, rifinire e regolare il giusto settaggio di questo sistema.” Tra le operazioni più complicate c’è stato lo sviluppo del disegno dello scarico: “Sviluppare lo scarico è stata sicuramente la parte più complicata. Con un motore di tipo V-Twin la lunghezza e la forma dello scarico sono due elementi di estrema importanza che possono causare non poche difficoltà. Per migliorare la coppia ai bassi e medi regimi, uno scarico dal design allungato è sicuramente la soluzione migliore. Tuttavia non c’è molto spazio nella parte sinistra della moto considerando il layout delle sospensioni posteriori e la ridotta altezza da terra. Pertanto trovare la giusta forma dello scarico è stato davvero complicato.”
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