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Autovelox: niente multa se è in città

Gli autovelox che funzionano in automatico non possono essere utilizzati in città, ma solo su certi tipi di strade ben individuati dal Codice della Strada. Ma sembra che molti Comuni non lo sappiano...

Niente automatici in città

A volte sembra che le amministrazioni comunali non sappiano dove si può e dove non si può collocare un autovelox (o forse lo sanno benissimo…). Capita spesso che le infernali macchinette siano sistemate su strade che in apparenza consentirebbero questi controlli, ma sono all’interno dei centri abitati. La legge però parla chiaro: la rilevazione degli eccessi di velocità in automatico non può essere effettuata in città. Ecco perché.

A “raffica” ma solo dove è permesso

Gli autovelox rilevano l’infrazione automaticamente, mentre solo in seguito la multa viene spedita al “colpevole”. Pochi sanno che questa procedura è un’eccezione alla regola generale, secondo la quale la multa va contestata immediatamente. Per evitare soprusi, la legge ha stabilito con precisione su quali tipi di strade possono essere utilizzati gli autovelox “in automatico”. Sono solo quattro: eccole.

Autostrade
Strade extraurbane principali
cioè strade a carreggiate indipendenti (o separate da uno spartitraffico), ciascuna con almeno due corsie di marcia.

Strade extraurbane secondarie
ciaoè strade con una sola carreggiata e una corsia per senso di marcia.

Strade urbane di scorrimento
cioè strade a carreggiate indipendenti (o separate da uno spartitraffico), ciascuna con almeno due corsie di marcia.

►L’art.4 della legge n.168/02 prevede che i controlli sulle strade ai punti 1 e 2 qui sopra possono essere effettuati senza “problemi” (senza alcuna autorizzazione) mentre per le strade ai punti 3 e 4 ci vuole un apposito decreto del prefetto.

Se “urbane” o “locali” la multa non vale

I problemi derivano dalla definizione di “strade extraurbane secondarie”: per definizione esse si trovano al di fuori del centro città, anche se sembrano uguali nell’aspetto alle “strade locali” (art. 3 del Codice della strada) o “urbane di quartiere” (strade che si trovano nelle città). Una confusione su cui giocano (scorrettamente) alcune amministrazioni. Se una strada extraurbana (sulla quale si potrebbero collocare gli autovelox automatici) attraversa una città, si deve trasformare in “locale” o “urbana di quartiere”, quindi vietata agli autovelox automatici. L’eventuale multa si può impugnare, con buone possibilità (ma non la certezza) di vincere.

Ma quando è “centro abitato”?

Per impugnare una multa è dunque necessario capire se ci si trova in una città o comunque in un centro abitato. Ecco i due elementi fondamentali.
Devono esserci i cartelli
L’inizio e la fine del centro abitato deve essere segnalato da cartelli stradali; in questo spazio non possono esserci autovelox che funzionino da soli.
Se ci sono case
Codice (art. 3) e Cassazione (sent. 4/11/88 e 28/12/78) aiutano a capire cosa sia un centro abitato (dove non possono esserci autovelox automatici): basta “un insieme continuo di edifici, strade e aree” o anche “un gruppo di case intervallate o site lungo un solo lato della strada”.

Corsia o carreggiata?

I termini spesso si confondono. In realtà la carreggiata è tutta la strada, mentre la corsia è solo una parte della carreggiata, sulla quale può transitare una fila di auto
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