Motus MST-R secondo Fuller Moto
Bryan Fuller ha messo le mani su una Motus MST-R, vittima di trasportatori piuttosto "frettolosi"... e, con l'aiuto diretto della casa di Birmingham, ha tirato fuori una streetfighter con un alto tasso di cattiveria
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Fuoriserie
Streetfighter a stelle a strisce
Motus è un "giovane" produttore USA, che, nella sua fabbrica a Birmingham in Alabama, costruisce due modelli, MST e MST-R, uniche sport tourer a stelle e strisce. Le due moto sono spinte da un motore di 1.650 cm3, soprannominato “Baby Block”, V4 a 90° derivato dal V8 della Chevrolet Corvette e capace di una coppia poderosa: 171 Nm a 5mila giri. La gamma MST è ora al suo terzo anno di vita, e ha un numero crescente di fan, quindi un boccone interessante per preparatori come Bryan Fuller, uno dei più quotati customizer della scena americana. “Volevamo sfruttare le capacità di Bryan", ha detto Brian Case, capo designer di Motus, “siamo suoi grandi fan, perciò il progetto è nato naturalmente”. La base, una MST-R del 2015, appartiene a un motociclista californiano, John Bennett, ed è arrivata a Fuller Moto gravemente danneggiata, non da un incidente su strada, ma da un errore nel trasporto. Invece di riparare la MST-R con pezzi di fabbrica originali, John ha deciso di trasformare la sua moto in una streetfighter. Motus ha subito visto un'occasione: la possibilità di vedere all’opera Bryan Fuller su un suo modello. Così Brian Case ha lavorato a fianco di Fuller, fornendo indicazioni tecniche senza però limitare il suo processo creativo. Visto che la MST-R è un moto già dannatamente veloce (detiene il record di velocità per una aste e bilancieri, 271 km/h), Fuller si è concentrato principalmente sulla riduzione del peso e sull'estetica. Un passaggio al banco prova ha confermato la potenza alla ruota posteriore di 156 CV, mentre il peso con tutti i liquidi è sceso da 256 a 197 kg, avvicinando la creatura di Fuller Motus ai valori di una SBK. La forcella di serie, Öhlins NIX30, è stata anodizzata in nero, mentre i cerchi BST da 17 pollici in fibra di carbonio con Pirelli Diablo Rosso Corsa completano il quadro, insieme a sella monoposto, luci a led e posteriore alleggerito con un codino sportivo che punta verso il cielo. La naked è servita...
Motus è un "giovane" produttore USA, che, nella sua fabbrica a Birmingham in Alabama, costruisce due modelli, MST e MST-R, uniche sport tourer a stelle e strisce. Le due moto sono spinte da un motore di 1.650 cm3, soprannominato “Baby Block”, V4 a 90° derivato dal V8 della Chevrolet Corvette e capace di una coppia poderosa: 171 Nm a 5mila giri. La gamma MST è ora al suo terzo anno di vita, e ha un numero crescente di fan, quindi un boccone interessante per preparatori come Bryan Fuller, uno dei più quotati customizer della scena americana. “Volevamo sfruttare le capacità di Bryan", ha detto Brian Case, capo designer di Motus, “siamo suoi grandi fan, perciò il progetto è nato naturalmente”. La base, una MST-R del 2015, appartiene a un motociclista californiano, John Bennett, ed è arrivata a Fuller Moto gravemente danneggiata, non da un incidente su strada, ma da un errore nel trasporto. Invece di riparare la MST-R con pezzi di fabbrica originali, John ha deciso di trasformare la sua moto in una streetfighter. Motus ha subito visto un'occasione: la possibilità di vedere all’opera Bryan Fuller su un suo modello. Così Brian Case ha lavorato a fianco di Fuller, fornendo indicazioni tecniche senza però limitare il suo processo creativo. Visto che la MST-R è un moto già dannatamente veloce (detiene il record di velocità per una aste e bilancieri, 271 km/h), Fuller si è concentrato principalmente sulla riduzione del peso e sull'estetica. Un passaggio al banco prova ha confermato la potenza alla ruota posteriore di 156 CV, mentre il peso con tutti i liquidi è sceso da 256 a 197 kg, avvicinando la creatura di Fuller Motus ai valori di una SBK. La forcella di serie, Öhlins NIX30, è stata anodizzata in nero, mentre i cerchi BST da 17 pollici in fibra di carbonio con Pirelli Diablo Rosso Corsa completano il quadro, insieme a sella monoposto, luci a led e posteriore alleggerito con un codino sportivo che punta verso il cielo. La naked è servita...
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