Mototurismo: l'Alto Adige sarà a numero chiuso
L’Alto Adige ha deciso di limitare la presenza di turisti sul proprio territorio, una decisione motivata con la necessità di salvaguardare il proprio patrimonio naturalistico e migliorare la qualità dei servizi offerti
Alto Adige a numero chiuso
Meta apprezzata dai vacanzieri amanti della natura nonché dai motociclisti alla ricerca di strade panoramiche con vista mozzafiato, l’Alto Adige ha deciso di limitare la presenza di vacanzieri sul suo territorio. Una scelta presa per salvaguardare il patrimonio naturalistico e culturale della Provincia, ma anche per migliorare la qualità dei servizi offerti ai turisti e al tempo stesso tutelare i cittadini.
“Ci siamo accorti che il nostro territorio, la nostra comunità e le nostre risorse come acqua ed energia erano arrivate a un livello di sfruttamento che non doveva e poteva più essere superato – ha spiegato a Repubblica l’assessore al turismo della provincia autonoma di Bolzano Arnold Schuler – così con una delibera abbiamo deciso di introdurre un limite massimo di pernottamenti”. Più nel dettaglio, s’è deciso per un “tetto” di 34 milioni, equivalente al numero di presenza turistiche registrate in Alto Adige nel 2019. “Abbiamo fissato dei limiti massimi come la somma di tutte le opportunità di pernottamento”, ha spiegato Schuler, che ha poi specificato: “il numero dei posti letto per ogni singolo comune, salvo diritti già acquisiti, non può più essere aumentato”. Tradotto: si potrà ovviamente accedere alle strutture turistiche e godersi una bella vacanza in Alto Adige, ma senza sforare il numero massimo di pernottamenti decisi dall’amministrazione: “in questo modo - ribadisce Schuler - il turista starà meglio, avrà un’offerta di qualità e staranno meglio anche i residenti”.
I precedenti
La decisione è stata presa dopo numerose discussioni affrontate con operatori del territorio e amministratori comunali nonchè al termine di una consultazione pubblica, ma non è certo un fulmine a ciel sereno. Negli anni scorsi si era già deciso di limitare gli accessi all’Alpe di Siusi, con l’unica strada per il passo chiusa al traffico privato dalle ore 9 alle ore 17 e, più recentemente, introducendo l’obbligo di prenotazione per visitare il Lago di Braies, meraviglia naturalistica presa d’assalto da centinaia di migliaia di turisti ogni anno.