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Motori elettrici senza terre rare, è possibile? Ecco la ricetta italiana

Motori elettrici realizzati senza l’utilizzo di metalli e materiali “critici” estratti dalle terre rare. La sfida portata avanti dall’italiano Green Silence Group punta a rivoluzionare il settore aumentando l’efficienza e riducendo i costi

Motore senza terre rare

Quello di ridurre le emissioni inquinanti aumentando però l’attività mineraria necessaria all’ottenimento di materie prime rare e preziose è un “cortocircuito” ben noto in fatto di motori elettici e, più in generale, mobilità cosiddetta “green”. Lo sanno bene quelli di Green Silence Group, polo italiano che unisce le competenze di tre aziende (Settima Meccanica, Motive e Spin), impegnato nella progettazione di motori elettrici riciclabili, silenziosi, compatti e, appunto, prodotti senza l’uso di terre rare. “Il primo problema - spiega Alessandro Tassi, ceo di Spin - è la forte dipendenza dalla Cina, il principale Paese che le estrae, le produce e le vende”; il secondo, anche se non per questo meno rilevante, quello legato alla sostenibilità: “l’estrazione di questi materiali - continua Tassi - è molto impattante da un punto di vista ecologico, inoltre i magneti a base terre rare non possono essere separati dagli altri componenti dei motori e quindi riciclati”. 

La tecnologia Spinrel

La soluzione immaginata dal Green Silence Group consiste nella realizzazione di motori sincroni brevettati che si distinguono per l'assenza di materiali rari e magneti permanenti nella loro costruzione, ma capaci di garantire prestazioni energetiche più elevate e costanti nonché, appunto, di favorire un’economia circolare - perché riciclabili - e di abbattere al contempo i costi attraverso la riduzione della dipendenza dalle oscillazioni di mercato legate al prezzo dei metalli provenienti dall’Asia.
Il cuore innovativo di Spinrel risiede in una sofisticata tecnologia definita come "meccanica dell'aria" integrata nel rotore. Questa soluzione elimina la necessità dei magneti permanenti, elemento onnipresente nei motori elettrici tradizionali degli ultimi quarant'anni. Ed è proprio qui la chiave: “Nel motore Spinrel, invece, - spiega Tassi - al posto dei magneti permanenti si sfrutta il fatto di alternare la presenza/assenza di ferro-silicio e aria. Abbiamo fortemente ottimizzato quella che è la forma del rotore, delle sue barriere, sfruttando il principio della riluttanza".

Applicazioni 

L’applicazione principale di questi nuovi motori sarà nei veicoli industriali e commerciali sia on-road come autobus urbani, scuolabus, camion dei rifiuti, sia off-road come macchine agricole, scavatori, carrelli elevatori, o anche robot umanoidi ultra-silenziosi. “La nostra prospettiva”, conclude Tassi, “è il mercato dei veicoli pesanti ma sono già arrivate diverse richieste dal mondo industriale dell’elettrificazione e dell’automotive che è in un momento di grande evoluzione ed è già molto avanzato da un punto di vista tecnologico”. 

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