MotoGP Misano Luca Marini: "Caro Valentino, un giorno ti batterò"
Questo weekend, per la prima volta nella loro carriera Valentino Rossi e il fratello Luca Marini saranno impegnati sulla stessa pista. Per il giovane Luca si tratta del debutto nel mondiale, ma mette già il fratello nel “mirino”
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Lotta in famiglia
Il maggiore ha 34 anni e 9 Mondiali vinti alle spalle, il ragazzino invece ha solo 16 anni e domenica sarà la sua prima volta in una gara del motomondiale. Valentino Rossi e il fratellino Luca Marini a Misano saranno per la prima volta vicini in una gara del mondiale, il primo proverà a infilarsi nella traide spagnola che da mesi monopilizza il podio Mondiale, il secondo, invece, proverà a mettersi in mostra in Moto3 e cercare di guadagnarsi una sella il prossimo anno. Il “piccolo Rossi” in realtà sta già facendo vedere cose egregie nel CIV dove attualmente è secondo in classifica, la wild card per Misano se l'è guadagnata a suon di bei risultati e la parentela col più forte pilota italiano di tutti i tempi, a quanto pare non c'entra niente. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Luca ha raccontato cosa si prova a essere il fratello di un mito e quali sono le sue aspettative per la gara di domenica. “Valentino mito o fratello? Tutti e due, sicuramente. Prima, quando ero piccolo non ci frequentavamo tanto, ora invece parliamo di tutto, non solo di moto. Quando guarda le mie gare, però, mi dà sempre consigli utili”. La sua passione per le moto è iniziata presto, a a 4 anni e mezzo: "Ho iniziato perché volevo. Il primo ricordo delle moto è il ponte sopra la pista minimoto di Cattolica. A 4 anni e mezzo. Ero con papà e mamma: ho visto che giravano e gli ho chiesto di provare. Amore immediato". Marini è una presenza fissa anche al Ranch, la pista privata dove Rossi si allena e organizza sfide a colpi di traversi. Luca però non l'ha mai battuto: “"Lì dentro diventiamo avversari. Ma per ora mi dà paga. Mai stato davanti. Anche perché lui ha la 450 e io la 250. E comunque adesso è troppo più veloce di me". Riguardo alla gara di domenica, dove neanche troppo velatamente, potrebbero decidersi le sue sorti di pilota, Luca dimostra di avere sangue freddo: "Sono emozionato, è una grossa opportunità. Ma la tensione non mi sta distruggendo. Magari quando entrerò nel paddock sarà diverso, Spero di arrivare a domenica sera ed essere un pilota migliore, di aver appreso qualcosa. Sarebbe il massimo, magari nei 20 o più avanti. Il Mondiale è un sogno ma non bisogna avere fretta di arrivare non pronti e rovinare il futuro. Dipende molto da questa gara per capire il livello del Mondiale e il mio." E su futuri del fratello maggiore è fiducioso "Già il prossimo anno vedrete che darà più fastidio a Marquez, Lorenzo e Pedrosa e lotterà per il titolo. Indubbiamente non ha mai avuto tre rivali così forti in passato ma mio fratello è ancora determinatissimo ed affamato di vittorie. A Misano sono certo che può fareuna grande gara: il podio è l’obiettivo reale ma io gli auguro di riuscire a fare anche di più..”. Sulla sua carriera futura, la speranza è una sola: “Erede o fratello di Valentino? Essere solo il fratello significherebbe che non avrei vinto niente. Meglio l'erede, magari con 10 mondiali alle spalle...".
Il maggiore ha 34 anni e 9 Mondiali vinti alle spalle, il ragazzino invece ha solo 16 anni e domenica sarà la sua prima volta in una gara del motomondiale. Valentino Rossi e il fratellino Luca Marini a Misano saranno per la prima volta vicini in una gara del mondiale, il primo proverà a infilarsi nella traide spagnola che da mesi monopilizza il podio Mondiale, il secondo, invece, proverà a mettersi in mostra in Moto3 e cercare di guadagnarsi una sella il prossimo anno. Il “piccolo Rossi” in realtà sta già facendo vedere cose egregie nel CIV dove attualmente è secondo in classifica, la wild card per Misano se l'è guadagnata a suon di bei risultati e la parentela col più forte pilota italiano di tutti i tempi, a quanto pare non c'entra niente. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Luca ha raccontato cosa si prova a essere il fratello di un mito e quali sono le sue aspettative per la gara di domenica. “Valentino mito o fratello? Tutti e due, sicuramente. Prima, quando ero piccolo non ci frequentavamo tanto, ora invece parliamo di tutto, non solo di moto. Quando guarda le mie gare, però, mi dà sempre consigli utili”. La sua passione per le moto è iniziata presto, a a 4 anni e mezzo: "Ho iniziato perché volevo. Il primo ricordo delle moto è il ponte sopra la pista minimoto di Cattolica. A 4 anni e mezzo. Ero con papà e mamma: ho visto che giravano e gli ho chiesto di provare. Amore immediato". Marini è una presenza fissa anche al Ranch, la pista privata dove Rossi si allena e organizza sfide a colpi di traversi. Luca però non l'ha mai battuto: “"Lì dentro diventiamo avversari. Ma per ora mi dà paga. Mai stato davanti. Anche perché lui ha la 450 e io la 250. E comunque adesso è troppo più veloce di me". Riguardo alla gara di domenica, dove neanche troppo velatamente, potrebbero decidersi le sue sorti di pilota, Luca dimostra di avere sangue freddo: "Sono emozionato, è una grossa opportunità. Ma la tensione non mi sta distruggendo. Magari quando entrerò nel paddock sarà diverso, Spero di arrivare a domenica sera ed essere un pilota migliore, di aver appreso qualcosa. Sarebbe il massimo, magari nei 20 o più avanti. Il Mondiale è un sogno ma non bisogna avere fretta di arrivare non pronti e rovinare il futuro. Dipende molto da questa gara per capire il livello del Mondiale e il mio." E su futuri del fratello maggiore è fiducioso "Già il prossimo anno vedrete che darà più fastidio a Marquez, Lorenzo e Pedrosa e lotterà per il titolo. Indubbiamente non ha mai avuto tre rivali così forti in passato ma mio fratello è ancora determinatissimo ed affamato di vittorie. A Misano sono certo che può fareuna grande gara: il podio è l’obiettivo reale ma io gli auguro di riuscire a fare anche di più..”. Sulla sua carriera futura, la speranza è una sola: “Erede o fratello di Valentino? Essere solo il fratello significherebbe che non avrei vinto niente. Meglio l'erede, magari con 10 mondiali alle spalle...".
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