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MotoGP, incidente Rossi - Marquez, Nakamoto: "Punizione non adeguata"

Il vice presidente HRC Shuhei Nakamoto considera Rossi colpevole del "contatto" con Marquez e non è d'accordo con la penalità inflitta dalla Direzione Gara, dal momento che l'azione di Valentino è stata fatta di proposito. Il giapponese ha paragonato l'accaduto a una manovra simile di Marco Simoncelli a seguito della quale l'italiano era stato penalizzato in maniera assai diversa
"Le decisioni devono essere uniformi"
Ognuno ha il suo punto di vista sull'incidente che domenica ha visto coinvolti Valentino Rossi e Marc Marquez, e, secondo Shuhei Nakamoto non c'è alcun dubbio sulle responsabilità del "contatto". Il vice presidente di HRC ha dichiarato a Speedweek.com: "Se i piloti si rispettano a vicenda, è possibile duellare ad alta velocità, per il divertimento dei tifosi. Domenica si è visto invece che non c’è stato alcun rispetto nei confronti di Marquez. Penso che Valentino debba farsi un esame di coscienza: se si comporta come in una rissa per strada, sminuisce il valore dello sport. Questo è inaccettabile”. Il giapponese non condivide la penalità decisa dalla Direzione Gara, ovvero tre punti sulla patente di Valentino Rossi che porteranno il Dottore a partire dall'ultima casella dello schieramento di partenza nel Gran Premio di Valencia. Nakamoto ha spiegato: "Nel 2011, a Le Mans, Marco Simoncelli toccò Dani Pedrosa facendolo cadere. L’italiano gli tagliò la strada, ma non lo fece di proposito, e nonostante questo fu punito con un ride through. In questo episodio è ovvio che Valentino abbia agito di proposito. Perché allora non gli è stato riservato lo stesso trattamento? Abbiamo riserve sulla gestione della gara, ma anche se dubitiamo che la decisione sia corretta, dobbiamo rispettarla. Resta il fatto che le decisioni devono essere uniformi. Simoncelli fu punito con un ride through a Le Mans, mentre a Valentino hanno tolto tre punti. Non è giusto”.
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