MotoGP 2015, Suppo: “Honda migliorata rispetto al Mugello”
MotoGP news – Dopo sette gare il primo pilota Honda in classifica mondiale è Marc Marquez che occupa la quinta piazza e naviga a vista tra errori in pista e una moto non perfettamente a posto. Cosa sta succedendo? Livio Suppo ha provato a spiegarne i motivi raccontando della RC213V, della differenza che fanno i piloti e della “crisi Honda”, che l'italiano ha smentito
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MotoGP
Tra Honda e Yamaha piccola differenza
Il settimo Gran Premio della stagione, sul circuito di Montmelò, è stato caratterizzato da un altro errore di Marc Marquez che quest'anno non ha ancora trovato il giusto feelign con la sua Honda RC213V. Se Marquez al terzo giro è caduto nella ghiaia, Dani Pedrosa è invece salito sul podio, con però un distacco abissale in termini di secondi (+19.455) dai primi due, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Si può parlare dunque di crisi Honda? Il team principal Livio Suppo non è così d'accordo e al sito moto.it ha spiegato: “Il GP della Catalunya ha detto che Marc stava quasi riuscendo a fare quello che voleva, ovvero stare davanti a Lorenzo nei primi giri o comunque provare a disturbarlo: la strategia era giusta. Purtroppo ha fatto un piccolo errore, che gli è costato caro. Per quanto riguarda Dani, bisogna considerare tutta la situazione: è vero, ha preso 20 secondi, che sono tanti e indicano che dobbiamo migliorare la RC213V, ma è anche vero che era partito male, era decimo, ha fatto una buona rimonta e quando è arrivato a essere terzo, era ormai troppo lontano dai primi. Insomma, bisognerebbe capire in una situazione più di battaglia quanti secondi sarebbero stati. Detto questo, sicuramente dobbiamo lavorare sulla moto, ma l’aspetto positivo è che, per stessa ammissione di Marquez, c’è stato un miglioramento rispetto al Mugello”. La differenza, sulla moto, la fanno pur sempre anche i piloti secondo Suppo, che ha commentato quale vantaggio possono aver avuto finora in Yamaha: “In questo momento la competizione tra Jorge e Valentino fa sì che loro stiano andando veramente fortissimo. Nelle prime tre gare Lorenzo aveva avuto qualche problema e Rossi era andato benissimo: quello era stato un grande stimolo per Jorge e questa battaglia interna aumenta il loro livello. A noi nelle prime gare è mancato Dani e Marc ha fatto purtroppo tre errori, ma sempre quando si trovava in zona podio: è vero quello che dice lui, che con questa moto bisogna rischiare troppo per stare davanti, ma se lui avesse un approccio diverso, che io, sia ben chiaro, non gli chiedo perché Marquez mi sta bene così, probabilmente avrebbe portato a casa tre podi e il distacco in classifica tra Honda e Yamaha sarebbe più ragionevole. Per questo dico settanta il valore della RC213V rispetto alla M1 e non molto meno”. Ultimamente si era parlato spesso di un motore nervoso, che appunto non riusciva ad aiutare nella guida il campione del mondo in carica Marc Marquez, ora quinto in classifica mondiale. Suppo ha precisato: “Dal Mugello in poi è stato fatto un grosso lavoro sull’elettronica, non con un software nuovo, ma semplicemente con una taratura differente dell’attuale. Marc non si lamenta più dell’aggressività del quattro cilindri, ma dell’ingresso in curva, con la RC213V che scivola troppo. Pur essendo migliorata anche in questo aspetto, grazie anche gli scarichi, non gli dà ancora la fiducia che gli permetteva di prendere in passato grossi rischi senza sbagliare. Marquez, al debutto in MotoGP nel 2013, cadde una sola volta in gara, al Mugello, mentre adesso in sei GP ha fatto tre errori: lui, ovviamente, non è più scarso di prima, anzi, ma con la piccola differenza – ripeto piccola, non pazzesca – che c’è con la Yamaha, deve forzare di più. A questi livelli basta poco per andare oltre il limite e fare degli errori".
Il settimo Gran Premio della stagione, sul circuito di Montmelò, è stato caratterizzato da un altro errore di Marc Marquez che quest'anno non ha ancora trovato il giusto feelign con la sua Honda RC213V. Se Marquez al terzo giro è caduto nella ghiaia, Dani Pedrosa è invece salito sul podio, con però un distacco abissale in termini di secondi (+19.455) dai primi due, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Si può parlare dunque di crisi Honda? Il team principal Livio Suppo non è così d'accordo e al sito moto.it ha spiegato: “Il GP della Catalunya ha detto che Marc stava quasi riuscendo a fare quello che voleva, ovvero stare davanti a Lorenzo nei primi giri o comunque provare a disturbarlo: la strategia era giusta. Purtroppo ha fatto un piccolo errore, che gli è costato caro. Per quanto riguarda Dani, bisogna considerare tutta la situazione: è vero, ha preso 20 secondi, che sono tanti e indicano che dobbiamo migliorare la RC213V, ma è anche vero che era partito male, era decimo, ha fatto una buona rimonta e quando è arrivato a essere terzo, era ormai troppo lontano dai primi. Insomma, bisognerebbe capire in una situazione più di battaglia quanti secondi sarebbero stati. Detto questo, sicuramente dobbiamo lavorare sulla moto, ma l’aspetto positivo è che, per stessa ammissione di Marquez, c’è stato un miglioramento rispetto al Mugello”. La differenza, sulla moto, la fanno pur sempre anche i piloti secondo Suppo, che ha commentato quale vantaggio possono aver avuto finora in Yamaha: “In questo momento la competizione tra Jorge e Valentino fa sì che loro stiano andando veramente fortissimo. Nelle prime tre gare Lorenzo aveva avuto qualche problema e Rossi era andato benissimo: quello era stato un grande stimolo per Jorge e questa battaglia interna aumenta il loro livello. A noi nelle prime gare è mancato Dani e Marc ha fatto purtroppo tre errori, ma sempre quando si trovava in zona podio: è vero quello che dice lui, che con questa moto bisogna rischiare troppo per stare davanti, ma se lui avesse un approccio diverso, che io, sia ben chiaro, non gli chiedo perché Marquez mi sta bene così, probabilmente avrebbe portato a casa tre podi e il distacco in classifica tra Honda e Yamaha sarebbe più ragionevole. Per questo dico settanta il valore della RC213V rispetto alla M1 e non molto meno”. Ultimamente si era parlato spesso di un motore nervoso, che appunto non riusciva ad aiutare nella guida il campione del mondo in carica Marc Marquez, ora quinto in classifica mondiale. Suppo ha precisato: “Dal Mugello in poi è stato fatto un grosso lavoro sull’elettronica, non con un software nuovo, ma semplicemente con una taratura differente dell’attuale. Marc non si lamenta più dell’aggressività del quattro cilindri, ma dell’ingresso in curva, con la RC213V che scivola troppo. Pur essendo migliorata anche in questo aspetto, grazie anche gli scarichi, non gli dà ancora la fiducia che gli permetteva di prendere in passato grossi rischi senza sbagliare. Marquez, al debutto in MotoGP nel 2013, cadde una sola volta in gara, al Mugello, mentre adesso in sei GP ha fatto tre errori: lui, ovviamente, non è più scarso di prima, anzi, ma con la piccola differenza – ripeto piccola, non pazzesca – che c’è con la Yamaha, deve forzare di più. A questi livelli basta poco per andare oltre il limite e fare degli errori".
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