MotoGP 2015 - La Ducati Desmosedici GP15 e le "pieghe" del regolamento
MotoGP news - I test di Losail hanno confermato che la Ducati GP15 è velocissima. Merito anche del regolamento interpretato al megio dalla squadra di Borgo Panigale. I concorrenti hanno già iniziato a lamentarsi, ma a suo tempo le regole erano state approvate senza problemi da Yamaha e Honda...
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Se vince troppo, si cambia
I miglioramenti attesi dalla prima Desmosedici dell'era Dall'Igna sono stati evidenti nella seconda giornata di test a Sepang, ma addirittura clamorosi durante l'ultimo test a Losail, dove la rossa di Borgo Panigale ha terminato prima in entrambe le giornate. Il merito di questa crescita è dato senza dubbio dalla nuova moto, ma anche dal regolamento che consente a Ducati, iscritta nella classe intermedia Factory 2, di godere dei vantaggi delle Open ossia la possibilità di utilizzare 12 motori per l'intera stagione (contro i 5 di Honda e Yamaha ufficiali), di poterli sviluppare, di avere 24 litri di carburante anziché i 20 delle factory e di utilizzare pneumatici extra-soft, preclusi alle factory. Ovviamente, dopo Losail, Honda e Yamaha si sono lamentate a gran voce dei vantaggi regolamentari di cui gode Ducati chiedendo a Dorna una revisione del regolamento (Rossi, ad esempio, ha fatto capire che Ducati non ha certo bisogno della gomma super soft). La cosa curiosa, è che questo regolamento è stato deciso non certo da Ducati ma dalla totalità dei costruttori, quindi comprese Honda e Yamaha, e redatto dalla Federazione Internazionale Motociclismo. Non c'è nessun vizio regolamentare in quello che fa Ducati e al momento, appare chiaro come non ci sarà nessun tipo di cambiamento in corsa. Yamaha e Honda dovranno fare buon viso a cattivo gioco, almeno fino a quando Ducati non si dimostrerà “troppo vincente”: la categoria Factory 2 infatti prevede sì l'utilizzo di software proprietario e l'applicazione delle norme Open, ma prevede anche due "tagliole" imposte dai risultati: in caso di una vittoria, oppure due secondi posti o tre terzi, sull'asciutto, si dovranno ridurre i litri di benzina da 24 a 22,5, e limitarsi a 9 motori invece di 12.
I miglioramenti attesi dalla prima Desmosedici dell'era Dall'Igna sono stati evidenti nella seconda giornata di test a Sepang, ma addirittura clamorosi durante l'ultimo test a Losail, dove la rossa di Borgo Panigale ha terminato prima in entrambe le giornate. Il merito di questa crescita è dato senza dubbio dalla nuova moto, ma anche dal regolamento che consente a Ducati, iscritta nella classe intermedia Factory 2, di godere dei vantaggi delle Open ossia la possibilità di utilizzare 12 motori per l'intera stagione (contro i 5 di Honda e Yamaha ufficiali), di poterli sviluppare, di avere 24 litri di carburante anziché i 20 delle factory e di utilizzare pneumatici extra-soft, preclusi alle factory. Ovviamente, dopo Losail, Honda e Yamaha si sono lamentate a gran voce dei vantaggi regolamentari di cui gode Ducati chiedendo a Dorna una revisione del regolamento (Rossi, ad esempio, ha fatto capire che Ducati non ha certo bisogno della gomma super soft). La cosa curiosa, è che questo regolamento è stato deciso non certo da Ducati ma dalla totalità dei costruttori, quindi comprese Honda e Yamaha, e redatto dalla Federazione Internazionale Motociclismo. Non c'è nessun vizio regolamentare in quello che fa Ducati e al momento, appare chiaro come non ci sarà nessun tipo di cambiamento in corsa. Yamaha e Honda dovranno fare buon viso a cattivo gioco, almeno fino a quando Ducati non si dimostrerà “troppo vincente”: la categoria Factory 2 infatti prevede sì l'utilizzo di software proprietario e l'applicazione delle norme Open, ma prevede anche due "tagliole" imposte dai risultati: in caso di una vittoria, oppure due secondi posti o tre terzi, sull'asciutto, si dovranno ridurre i litri di benzina da 24 a 22,5, e limitarsi a 9 motori invece di 12.
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