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MotoGP 2015, intervista esclusiva Andrea Iannone: “Legame profondo con Ducati”

MotoGP news – Abbiamo intervistato Andrea Iannone durante il primo workshop organizzato da Ducati e TIM per sensibilizzare sull'uso consapevole del cellulare alla guida. "Ianna", dall'anno prossimo nel team ufficiale di Borgo Panigale, ha raccontato la sua storia “sentimentale” con Ducati e il suo rapporto con il futuro compagno di squadra Andrea Dovizioso: “È una persona che stimo”
"Con Ducati la mia storia più importante"
Dal prossimo anno la coppia di piloti che guiderà la Ducati Desmosedici GP15 sarà al 100% italiana e vedrà schierati Andrea Dovizioso e la new entry Andrea Iannone. Quest'ultimo, promosso dal team satellite, ha già dato un suo aiuto nello sviluppo della versione GP14.2 e non manca occasione per dichiarare il suo affetto per la rossa di Borgo Panigale. Venticinquenne, abruzzese, corre nel Motomondiale dal 2005 e l'anno prossimo correrà per la prima volta da pilota ufficiale nella top class, un sogno che è diventato realtà.

Da cosa nasce la tua passione per Ducati?
Sicuramente dal fatto che è stata la mia prima MotoGP, la mia prima avventura, la moto con cui ho iniziato. Questa è la parte più importante della mia carriera e della mia vita. C'è un legame sentimentale profondo con la Ducati, avendo condiviso tante gioie, anche se non ancora quelle a cui ambisco. È un po' come una persona importante: quando insieme si lotta per realizzare degli obiettivi, nasce qualcosa di profondo. Con tutti i ragazzi della squadra, che sono gli stessi fin dal primo anno e continueranno ad esserlo anche per i prossimi due, abbiamo condiviso molto. La moto è sempre stata frutto di un'evoluzione e di un lavoro svolto in squadra, sia da parte di Andrea “Dovi” che mia, visto che ho avuto la fortuna di essere parte dello sviluppo di questa nuova moto. Essere coinvolto in un progetto del genere ti fa sentire gratificato e ti senti parte in prima persona di questa cosa.

Cosa cambierà per te dal prossimo anno da pilota ufficiale?
Cambieranno tante cose e in parte sono già cambiate. Nel modo di lavorare ho più responsabilità, e sono aumentati anche gli impegni e gli eventi a cui partecipare. È tutto positivo, vuol dire crescere in ambito professionale e non solo. In più avrò a disposizione una delle migliori strutture che ci sono in questo momento in MotoGP e tutte le persone cinvolte con me a 360°, senza ovviamente nulla togliere ai due anni precedenti. Essere in un team ufficiale credo sia fondamentale per ambire a qualcosa di importante in MotoGP.

Come reputi il tuo futuro compagno di squadra Andrea Dovizioso?
Ci conosciamo abbastanza bene, direi. Abbiamo seguito in parte lo stesso percorso, entrambi veniamo dalle minimoto. Lui è più grande di me, quindi io sono arrivato sempre dopo di lui. Nel 2010 ci siamo allenati insieme per sei o sette mesi, perché avevo il suo stesso allenatore e quindi ci vedevamo sempre in palestra. È una persona che stimo, è un ragazzo estremamente veloce e professionale. In parte bisogna imparare da lui, perché riesce ad ottenere sempre il massimo nella situazione in cui si trova. Credo che sia una cosa positiva per me avere lui come compagno di squadra, e per lui avere me. Insieme faremo un buon lavoro.
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