MotoGP 2014 Valentino Rossi: “Voglio correre fino a 40 anni"
MotoGP news – Il nove volte campione del mondo ha rilasciato un'intervista al giornalista americano Dennis Noyes toccando diversi argomenti, dall'elettronica alla competitività di Marc Marquez, ai numerosi tifosi che da decenni continuano a seguirlo. Inoltre Valentino Rossi, 35 anni, si è detto pronto a correre fino ai fatidici 40
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Passato, presente e futuro di Valentino
Accantonata la prima parte di stagione, il Dottore comincia a fare il punto della situazione: “L'anno scorso avevo detto che avrei deciso entro sei gare ed infatti mi sono convinto di proseguire fin dai test invernali. Mi sentivo bene e più veloce che nel passato. La differenza oggi è che ci sono avversari molto competitivi, ma ha ragione Kenny Roberts, finché ci si diverte si può correre e per quanto riguarda l'età penso che potrei continuare fino a 40 anni”. Ovviamente con il tempo è cambiato il suo approccio alle gare, e il pesarese ha raccontato: “Dieci anni fa dovevo dimostrare di più, ero più affamato e sotto pressione - ha confessato Valentino - ora che già dimostrato tutto sono più rilassato, ma in questo sport non bisogna mai esserlo troppo: sarebbe pericoloso”. Dal 1996 Valentino ha disputato ogni stagione del Motomondiale e riguardo alla "marea gialla" che incontra in ogni Gran Premio, ha commentato: “È bello avere il supporto di così tanti tifosi in tutto il mondo. Sono loro che mi spingono a continuare”. Guardando al passato, nella sua carriera due sono stati gli avversari più forti: “Stoner e Jorge sono stati i miei più grandi rivali, ma Lorenzo di più perché corriamo per la stessa casa, con la medesima moto", prima che arrivasse Marc Marquez, il fenomeno della MotoGP e il suo nuovo erede. Sul giovane talento spagnolo Valentino ha ancora una volta parole di elogio: “Marc ha fatto un passo in avanti, è concentrato, determinato, fortissimo in frenata e in entrata di curva. È l'unico capace di usare tutta la potenza della Honda entrando in derapata. Sfortunatamente con la Yamaha ciò è impossibile, con la mia moto avrebbe problemi a mantenere lo stesso stile di guida". Pur essendo un suo avversario, Valentino ha invitato Marc Marquez al suo ranch a settembre, prima di andare al Misano World Circuit Marco Simoncelli a disputare il Gran Premio. Il pesarese ha ammesso: “È vero l'ho invitato, ma Emilio Alzamora (manager di Marquez, ndr) non è troppo contento perché dice che poi ci metteremo a fare una gara e sarebbe pericoloso!" Per concludere, un pilota del suo calibro ha dato il suo punto di vista sulle attuali MotoGP: “Attualmente il 30% dell'elettronica evita gli highside e le perdite di controllo del passato, ma il restante 70% serve ad incrementare le prestazioni. Mi piacerebbe togliere questo 70 e lasciare il 30 per la sicurezza. Bisognerebbe inoltre diminuire la velocità massima: andare a 350 Km/h non serve a noi e non cambia nulla per il pubblico ma con trenta chilometri in meno in fondo al rettilineo le gare sarebbero più combattute perché i sorpassi sarebbero più semplici e frequenti”.
Accantonata la prima parte di stagione, il Dottore comincia a fare il punto della situazione: “L'anno scorso avevo detto che avrei deciso entro sei gare ed infatti mi sono convinto di proseguire fin dai test invernali. Mi sentivo bene e più veloce che nel passato. La differenza oggi è che ci sono avversari molto competitivi, ma ha ragione Kenny Roberts, finché ci si diverte si può correre e per quanto riguarda l'età penso che potrei continuare fino a 40 anni”. Ovviamente con il tempo è cambiato il suo approccio alle gare, e il pesarese ha raccontato: “Dieci anni fa dovevo dimostrare di più, ero più affamato e sotto pressione - ha confessato Valentino - ora che già dimostrato tutto sono più rilassato, ma in questo sport non bisogna mai esserlo troppo: sarebbe pericoloso”. Dal 1996 Valentino ha disputato ogni stagione del Motomondiale e riguardo alla "marea gialla" che incontra in ogni Gran Premio, ha commentato: “È bello avere il supporto di così tanti tifosi in tutto il mondo. Sono loro che mi spingono a continuare”. Guardando al passato, nella sua carriera due sono stati gli avversari più forti: “Stoner e Jorge sono stati i miei più grandi rivali, ma Lorenzo di più perché corriamo per la stessa casa, con la medesima moto", prima che arrivasse Marc Marquez, il fenomeno della MotoGP e il suo nuovo erede. Sul giovane talento spagnolo Valentino ha ancora una volta parole di elogio: “Marc ha fatto un passo in avanti, è concentrato, determinato, fortissimo in frenata e in entrata di curva. È l'unico capace di usare tutta la potenza della Honda entrando in derapata. Sfortunatamente con la Yamaha ciò è impossibile, con la mia moto avrebbe problemi a mantenere lo stesso stile di guida". Pur essendo un suo avversario, Valentino ha invitato Marc Marquez al suo ranch a settembre, prima di andare al Misano World Circuit Marco Simoncelli a disputare il Gran Premio. Il pesarese ha ammesso: “È vero l'ho invitato, ma Emilio Alzamora (manager di Marquez, ndr) non è troppo contento perché dice che poi ci metteremo a fare una gara e sarebbe pericoloso!" Per concludere, un pilota del suo calibro ha dato il suo punto di vista sulle attuali MotoGP: “Attualmente il 30% dell'elettronica evita gli highside e le perdite di controllo del passato, ma il restante 70% serve ad incrementare le prestazioni. Mi piacerebbe togliere questo 70 e lasciare il 30 per la sicurezza. Bisognerebbe inoltre diminuire la velocità massima: andare a 350 Km/h non serve a noi e non cambia nulla per il pubblico ma con trenta chilometri in meno in fondo al rettilineo le gare sarebbero più combattute perché i sorpassi sarebbero più semplici e frequenti”.
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