MotoGP 2014, Paolo Ciabatti: “Con la Ducati Desmosedici GP14.2 contro il sottosterzo”
MotoGP news – In casa Ducati si stanno iniziando a scorgere finalmente i primi progressi della Desmosedici, dopo un 2013 totalmente da dimenticare. Il diretto sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti ha raccontato dell'arrivo dell'ingegner Gigi Dall'Igna, dei buoni risultati di Andrea Dovizioso e della delusione di Cal Crutchlow (sul podio ad Aragon), dei cambiamenti che sono stati effettuati con la GP14.2 e sul nuovo progetto Ducati con il team Avintia
Image
MotoGP
Futuro
Alla fine del 2013 Ducati ha dovuto fare i conti con due stagioni, in MotoGP e in SBK, davvero catastrofiche, considerando che tra i due campionati non è arrivata neanche una vittoria. Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, ha dichiarato: “Per cambiare sono state fatte scelte organizzative importanti, soprattutto quella che riguarda l'ingegner Gigi Dall'igna che ha iniziato a lavorare con noi il 1° novembre 2013. Gigi ha avuto bisogno di capire quale era la struttura di Ducati Corse, il valore delle persone del patrimonio tecnologico che aveva questa azienda che era un po' la rivale, arrivando da Aprilia. Quando è arrivato la GP14 era già stata progettata al 90%, l'abbiamo messa in pista due settimane dopo, però durante questi primi 250 giorni sono stati fatti dei piccoli cambiamenti. Tutti questi, grandi e piccoli, tra cui l'inserimento di strategie elettroniche più sofisticate, hanno fatto sì che Andrea Dovizioso, uscito pesto dalla stagione 2013, abbia cominciato a vedere che tutte le cose iniziavano a funzionare. Si è quindi stabilito un rapporto di grande fiducia tra il pilota e quello che Ducati Corse sta facendo per migliorare la moto”. I due piloti ufficiali attuali stanno vivendo due situazioni opposte: “Dovi è in una forma splendida mentale, crede nel progetto e abbiamo rinnovato con lui fino al 2016. Tutto questo credo gli dia la tranquillità e la convinzione giusta, per esempio ha ottenuto tre secondi posti di fila, questo vuol dire che se non ci fosse stato Marquez avrebbe già fatto tre pole position di seguito. Discorso stupido, ma è una cosa che dà uno stimolo”. Dall'altra parte del box c'è invece Cal Crutchlow, che dopo una stagione sulla “rossa” andrà via e Ciabatti ha spiegato: “È stata una delusione per noi e per lui. Già nel 2012 c'era stato un primo approccio tra Cal e la Ducati per l'anno successivo e la cosa è invece andata in porto nel 2013, eravamo convinti che un pilota con uno stile così aggressivo, old style, potesse trovare il feeling su una moto che è diversa dalle altre. Cal era andato piuttosto bene nei test invernali, molto forte a Phillip Island, ma l'inizio della stagione è stata sfortunata: in Qatar la centralina è andata in tilt, ad Austin è caduto, in Argentina non ha corso, a Jerez ha avuto un problema con l'impianto frenante. Inoltre Cal ha uno stile di guida con una grande percorrenza in curva, che non va d'accordo con il nostro problema di sottosterzo. Non è riuscito a interpretare la moto e a modificare a sufficienza il suo stile di guida. Tra l'altro si trova molto bene con noi, ha un team di cui è particolarmente contento, di persone che continuano a supportarlo. Purtroppo nelle corse i risultati sono quelli che contano e quindi abbiamo deciso di comune accordo che se questo matrimonio non funzionava era meglio lasciarsi da amici, piuttosto che forzare ancora una situazione in cui non vedevamo una soluzione”. Sul circuito di Aragon è stata inaugurata la GP14.2 di cui Paolo ha affermato: “Sono stati ridisegnati dei particolari del motore attuale per poter consentire l'utilizzo di un telaio diverso che rende la moto un pochettino più stretta e più snella e ci consente di provare degli assetti più estremi come posizionamento del motore. Nell'insieme questo dovrebbe andare a ridurre il sottosterzo maledetto”. Complice la girandola di caduta innescate dalla pioggia (compresa quella di Dovizioso) la nuova moto è già arrivata a podio, un terzo posto ottenuto da un combattivo Crutchlow. Dal 2015 ci saranno due Ducati in più in pista, grazie all'accordo siglato con il team Avintia: “Correrà con la GP14 utilizzata fino ad Indianapolis e sarà registrata come Open, avrà il software e la centralina Dorna e Marelli. Finora è sicuro che una andrà ad Hector Barbera, che tra l'altro nel Gran Premio di Aragon l'ha già usata per portarsi avanti con il lavoro, visto che è dai test di Jerez che non abbiamo più quella configurazione".
Alla fine del 2013 Ducati ha dovuto fare i conti con due stagioni, in MotoGP e in SBK, davvero catastrofiche, considerando che tra i due campionati non è arrivata neanche una vittoria. Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, ha dichiarato: “Per cambiare sono state fatte scelte organizzative importanti, soprattutto quella che riguarda l'ingegner Gigi Dall'igna che ha iniziato a lavorare con noi il 1° novembre 2013. Gigi ha avuto bisogno di capire quale era la struttura di Ducati Corse, il valore delle persone del patrimonio tecnologico che aveva questa azienda che era un po' la rivale, arrivando da Aprilia. Quando è arrivato la GP14 era già stata progettata al 90%, l'abbiamo messa in pista due settimane dopo, però durante questi primi 250 giorni sono stati fatti dei piccoli cambiamenti. Tutti questi, grandi e piccoli, tra cui l'inserimento di strategie elettroniche più sofisticate, hanno fatto sì che Andrea Dovizioso, uscito pesto dalla stagione 2013, abbia cominciato a vedere che tutte le cose iniziavano a funzionare. Si è quindi stabilito un rapporto di grande fiducia tra il pilota e quello che Ducati Corse sta facendo per migliorare la moto”. I due piloti ufficiali attuali stanno vivendo due situazioni opposte: “Dovi è in una forma splendida mentale, crede nel progetto e abbiamo rinnovato con lui fino al 2016. Tutto questo credo gli dia la tranquillità e la convinzione giusta, per esempio ha ottenuto tre secondi posti di fila, questo vuol dire che se non ci fosse stato Marquez avrebbe già fatto tre pole position di seguito. Discorso stupido, ma è una cosa che dà uno stimolo”. Dall'altra parte del box c'è invece Cal Crutchlow, che dopo una stagione sulla “rossa” andrà via e Ciabatti ha spiegato: “È stata una delusione per noi e per lui. Già nel 2012 c'era stato un primo approccio tra Cal e la Ducati per l'anno successivo e la cosa è invece andata in porto nel 2013, eravamo convinti che un pilota con uno stile così aggressivo, old style, potesse trovare il feeling su una moto che è diversa dalle altre. Cal era andato piuttosto bene nei test invernali, molto forte a Phillip Island, ma l'inizio della stagione è stata sfortunata: in Qatar la centralina è andata in tilt, ad Austin è caduto, in Argentina non ha corso, a Jerez ha avuto un problema con l'impianto frenante. Inoltre Cal ha uno stile di guida con una grande percorrenza in curva, che non va d'accordo con il nostro problema di sottosterzo. Non è riuscito a interpretare la moto e a modificare a sufficienza il suo stile di guida. Tra l'altro si trova molto bene con noi, ha un team di cui è particolarmente contento, di persone che continuano a supportarlo. Purtroppo nelle corse i risultati sono quelli che contano e quindi abbiamo deciso di comune accordo che se questo matrimonio non funzionava era meglio lasciarsi da amici, piuttosto che forzare ancora una situazione in cui non vedevamo una soluzione”. Sul circuito di Aragon è stata inaugurata la GP14.2 di cui Paolo ha affermato: “Sono stati ridisegnati dei particolari del motore attuale per poter consentire l'utilizzo di un telaio diverso che rende la moto un pochettino più stretta e più snella e ci consente di provare degli assetti più estremi come posizionamento del motore. Nell'insieme questo dovrebbe andare a ridurre il sottosterzo maledetto”. Complice la girandola di caduta innescate dalla pioggia (compresa quella di Dovizioso) la nuova moto è già arrivata a podio, un terzo posto ottenuto da un combattivo Crutchlow. Dal 2015 ci saranno due Ducati in più in pista, grazie all'accordo siglato con il team Avintia: “Correrà con la GP14 utilizzata fino ad Indianapolis e sarà registrata come Open, avrà il software e la centralina Dorna e Marelli. Finora è sicuro che una andrà ad Hector Barbera, che tra l'altro nel Gran Premio di Aragon l'ha già usata per portarsi avanti con il lavoro, visto che è dai test di Jerez che non abbiamo più quella configurazione".
Foto e immagini
Aggiungi un commento