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MotoGP 2014, a metà stagione diamo i voti

MotoGP news – Il Motomondiale è arrivato al giro di boa e dopo nove Gran Premi disputati è arrivato il momento di tirare le somme. Marc Marquez è il leader indiscusso con nove successi su nove gare, nessuno mai come lui. Tra gli altri c'è chi ha ottenuto buoni risultati, come Valentino Rossi, e chi invece ha deluso le aspettative, come Stefan Bradl e Cal Crutchlow
Tempo di bilanci
Prima della pausa estiva i piloti del Motomondiale hanno disputato nove appuntamenti sui diciotto totali e, visto che siamo arrivati al giro di boa, "tiriamo le somme" di questi primi cinque mesi. Si inizia dal campione del mondo in carica Marc Marquez: 10 e lode. Il fenomeno spagnolo ha finora dominato tutti i week di gara, conquistando otto pole position e facendo l'en plein delle gare, nove su nove. Con un anno in più di esperienza e una HRC che si conferma come la migliore della griglia, il giovane campione di Cervera al momento pare imbattibile per tutti i suoi avversari, che arrancano a stargli dietro. Dani Pedrosa: 9. È sulla moto del campione del mondo, è il secondo miglior pilota in pista dopo il suo compagno di squadra, e nonostante sia il suo nono anno nel Motomondiale, continua a fare incetta di podi. Sul circuito di Montmelò poi ha anche tirato fuori quella cattiveria che , onestamente, pensavamo non arrivasse più. Diventato seconda guida nel box del team Repsol Honda, non vuole passare inosservato e con la sua costanza ripaga la fiducia di Honda che, giustmaente, gli ha rinnovato il contratto biennale. Valentino Rossi: 9. Il nove volte campione del mondo si è separato dal suo storico capo tecnico Jeremy Burgess ed è tornato ad essere veloce e competitivo in pista, dopo un lungo lavoro invernale e il cambio di stile di guida. Il 35enne, con la stessa voglia di “bagarre” di quando era un rookie, si è rimesso a nuovo e ha ritrovato quel feeling con la sua Yamaha M1 che nel 2013 aveva apparentemente perso. Jorge Lorenzo: 8-. Se si paragonano i risultati di quest'anno con quelli della stagione precedente, sembra che non si stia parlando dello stesso pilota. Crisi psicologiche a parte e una forma fisica non al top, al Mugello e al Sachsenring il maiorchino ha dimostrato che se ha la mente sgombra può tornare ad essere il grande campione di cui ha dato prova negli ultimi anni. Archiviati i primi errori stagionali e il tredicesimo posto di Assen, nelle ultime nove gare potrà tornare ad essere il Lorenzo competitivo del 2013, forse è tardi per il campionato ma lo spettacolo ne guadagnerà. Andrea Dovizioso: 7.5. Dal futuro ancora incerto, il forlivese ha dimostrato almeno quest'anno di credere nel progetto Ducati, guidato dall'ingegnere Gigi Dall'Igna, per lui parlano chiaro i due podi ottenuti. Ad Austin e ad Assen ha portato la Desmosedici in terza e seconda posizione, grazie anche alla sua determinazione e al suo spirito combattivo. Aleix Espargaro: 7.5. Fin dalla prima gara in Qatar è risultato essere il pilota Open che più si avvicina alle moto Factory, non a caso ad Assen ha addirittura ottenuto la pole position. Per il prossimo anno Aleix potrà sperare in una moto ufficiale. Pol Espargaro: 7. Un gran bel debutto è stato quello del fratello minore Pol, campione in carica di Moto 2, che sulla Yamaha del team Monster Tech 3 nelle sei gare concluse non ha mai fatto peggio del nono posto, ottenendo anche un secondo tempo nelle qualifiche di Le Mans. Alvaro Bautista: 6. Diamo la sufficienza al pilota spagnolo del team Gresini che dopo un inizio negativo con tre cadute nei primi tre Gran Premi, si è fatto perdonare con il sesto posto a Jerez e il terzo miglior crono a Le Mans. Dopo questo exploit, Alvaro non è più apparso competitivo e non si trova in una bella situazione, considerando che è a rischio rinnovo con il team italiano. Stefan Bradl: 4.5. Il tedesco è al terzo anno di MotoGP e ha decisamente deluso le aspettative di chi credeva in lui. Il suo futuro è ancora più incerto, visto che HRC non è disposta a rinnovare la fiducia nel suo talento e lui dalla sua non ha nessun buon risultato da far valere. Il ritorno in Moto 2, forse, è la soluzione a lui più adatta. Cal Crutchlow: 4. L'inglese, debuttante sulla Desmosedici, non solo non ha mai trovato il giusto feeling sulla sua nuova moto, ma non è neanche mai stato all'altezza di ricoprire il ruolo. Il profumo dei soldi (ben 2 milioni di euro) lo ha portato alla guida della rossa, per poi avere un atteggiamento irrispettoso nei confronti della casa di Borgo Panigale. A parziale discolpa qualche episodio sfortunato e alcune cadute di troppo, ma dovrà cambiare atteggiamento se vuole concludere la stagione con qualche soddisfazione.
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