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Moto2 2015, intervista a Johann Zarco: “Vorrei correre con Valentino Rossi”

Moto2 news – La stagione della classe intermedia è stata finora dominata da un pilota francese, Johann Zarco, che è vicino alla conquista del suo primo titolo iridato. L'abbiamo intervistato a Misano, ecco cosa ci ha raccontato della sua stagione, del suo metodo di allenamento, dei suoi sogni e della stagione 2016
Attenti a Zarco!
Classe 1990, Johann Zarco è un ragazzo sveglio, con una grande fame di vittoria. Nato a Cannes, ma da sempre residente ad Avignone, Zarco è cresciuto nel campionato di minimoto in Italia, dove è arrivato nel 2004 per confrontarsi con i piloti più forti della specialità. Poi è arrivata la partecipazione alla Rookies Cup e infine il debutto nel Mondiale. Dopo un buon secondo posto in 125 nel 2011, l'anno successivo Johann è passato alla Moto2 e attualmente è il leader del mondiale con 93 punti di vantaggio sul campione in carica Tito Rabat. Finora il francese ha conquistato ben sei vittorie ed è salito sul podio 12 volte nelle 13 gare disputate. Ecco cosa ci ha raccontato durante una pausa tra una sessione di prove e l'altra a Misano.

Hai dimostrato di avere un ottimo feeling con la tua moto, cosa ti piace di più e cosa di meno?
Mi piace tutto, riuscire a vincere è così bello... rispetto agli anni passati ci sono cose solo positive. Forse devo migliorare la capacità di girare sempre più stretto in pista e uscire forte dalle curve, è l'obiettivo principale. Se riusciamo a ottenerlo senza forzare allora vado più veloce.

La differenza tra la stagione passata e questa, a parte la moto, è stata anche nel tuo modo di approcciare le corse?
No, ma l'esperienza che ho mi permette di essere forte. Sicuramente la moto mi ha aiutato, ho molta più fiducia, ho imparato negli anni che sono un pilota che può andare veloce, ma se non sono nelle prime posizioni durante una prova, non mi stresso, forse in questo sono un po' cresciuto.

Ti aspettavi una stagione così?
Sì, era l'obiettivo. Sono contentissimo di essere stato costantemente tra i primi in tutte le gare. Bisogna ancora stare davanti per arrivare a vincere il titolo, ma sono sulla strada giusta. Quando ho firmato con Aki e ho avuto la Kalex e le sospensioni WP, l'obiettivo era vincere.

Hai cambiato metodo di allenamento?
Quando ho fatto lo step in Moto2 mi sono allenato molto con una Yamaha R6. Ho sempre fatto questo tipo di allenamento durante l'inverno per non perdere il feeling con la moto e tenere la mente allenata ad andare a più di 200 all'ora. Mi sono allenato in Spagna, perché è il posto dove fa più caldo e poi durante la stagione con i GP più o meno si fa una settimana fuori e una a casa, la media è questa. Quindi quando torno sto fermo un giorno o due per recuperare l'energia e poi riprendo ad allenarmi per essere fisicamente in forma e ricaricare la batteria per il prossimo GP. Quando c'è un week end libero lavoro con il mio allenatore nella nostra scuola per bambini.

Avete una scuola?
Sì, i bambini hanno tra i 7 e 12 anni, girano su un PV 50. Abbiamo preferito questa soluzione alla minimoto, perché in quella c'è troppa meccanica e vogliamo una cosa semplice per i genitori. La scuola si trova ad Avignone, dove vivo.

La tua famiglia non ha nulla a che vedere con il mondo del motociclismo, come è nata la tua passione?
Quando avevo nove anni ho scoperto che mi piaceva andare in moto. A 13 ho conosciuto il mio attuale allenatore, Laurent Fellon, e lui mi ha detto: “Se vuoi crescere come pilota bisogna partecipare al campionato di Minimoto in Italia, dove il livello è alto e i piloti sono buoni”. Quindi nel 2004 sono arrivato in Italia. Dopo le Minimoto ho partecipato alla Rookies Cup nel 2007 e nel 2009 ho fatto l'ingresso nel mondiale.

Hai rinnovato il contratto in Moto2, non hai pensato al passaggio in MotoGP?
Non si è presentata una opportunità buona, ci sono troppi piloti che dopo un anno positivo hanno un rapido calo delle prestazioni. Non voglio che questo capiti a me. Vorrei fare più di una stagione buona e arrivare tutti i week end in circuito con voglia di salire in moto e provare a vincere.

Cosa ne pensi dei piloti che passano dalla Moto3 alla MotoGP?
Io sono un pilota che ha bisogno di tempo, una volta che ho fiducia, che ho capito come funziona una moto, posso essere molto veloce, come quest'anno. Però c'è bisogno di tempo. Forse loro ce la fanno, ma io non potrei, è troppo rischioso. Ognuno ha il suo metodo.

Il tuo sogno è sempre quello di arrivare in MotoGP?
Sì sì, assolutamente. Magari un giorno correre con Valentino Rossi, sarebbe un sogno, anche se so che prima o poi si ritirerà.

Ogni volta che vinci festeggi con un salto mortale, come mai?
Al liceo, quando avevo 17 anni, mi piaceva molto la ginnastica e con i miei amici abbiamo imparato a fare questo salto. Nel 2007 avevo festeggiato così una vittoria della Rookies Cup, al Mugello e ho visto che era piaciuto molto al pubblico. Mi chiesero se l'avrei rifatto la domenica successiva e risposi: “Se vinco sì” e così continuo.

Che sensazioni hai adesso che sei vicino a vincere il tuo primo titolo iridato?
Niente di diverso rispetto all'inizio dell'anno. Ci penso, ma ho solo un po' di vantaggio. Voglio fare il massimo possibile per vincere ancora, perché è la strategia migliore per ottenerlo. Vorrei essere molto costante nelle tre gare extra europee, conquistare tanti punti, senza cadere.

Con la tua possibile vittoria in Moto2 scriverai una pagina della storia sportiva francese...
Meno ci penso, meglio vado e la storia si scrive da sola...
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