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Moto volante: ecco i brevetti di Subaru

Subaru ha depositato alcuni brevetti che mostrano il funzionamento di una moto volante con ali pieghevoli, in grado di decollare e atterrare in verticale. Un mix tra una normale moto a benzina e un aereo monoposto con motori elettrici. Diventerà mai realtà?
Moto volante
La russa Hoversurf potrebbe un giorno essere affiancata da un’altra moto volante progettata e costruita però dalla giapponese Subaru. Non è uno scherzo: depositati presso l'Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, i disegni mostrano in modo chiaro ed inequivocabile un veicolo a due ruote con tanto di ali e fusoliera e in grado di decollare e atterrare in verticale.



Come funziona
Particolarmente interessante è la conversione tra modalità aerea e terrestre: le ali si aprono al momento del decollo e si richiudono all’atterraggio. In volo, la spinta viene fornita dal rotore sulla coda e da due sulle ali alimentate da un motore elettrico collegato alla batteria. E fin qui si potrebbe pensare ad un “normale” aereo elettrico monoposto a decollo verticale. Ma c’è di più: al posto del “tradizionale” carrello, le immagini ci mostrano infatti qualcosa di molto più simile ad una motocicletta, con le ruote collegate al telaio tramite forcella e forcellone. In pratica, una moto con ali e fusoliera, con tanto di manubrio e manopola del gas che comanda il motore a combustione interna per la marcia su strada, accoppiato ad un generatore elettrico per la carica della batteria che alimenta i motori elettrici delle eliche. Se per la guida su strada i brevetti sembrano fare affidamento ai tradizionali comandi di una moto (leve freno anteriore e frizione, pedale del freno posteriore e leva del cambio sulle pedana destra e sinistra) si aggiungono per il volo altre due leve posizionate alle estremità del manubrio. Quella di destra (17) controlla la velocità delle eliche: inclinando la leva verso l'alto (nella direzione α) si aumenta la velocità dell'elica mentre inclinandola in avanti (β) la si rallenta. Quella di sinistra controlla invece l'inclinazione del veicolo: tirandola indietro si solleva il muso, spingendola in avanti lo si abbassa. Alle virate ci pensa invece  il  sistema steer-by-wire, progettato per tradurre la rotazione del manubrio a sinistra o a destra in un movimento di imbardata e rollio. Non solo: anche i comandi a pedale svolgono un ruolo nella modalità di volo, con le pedane progettate per controllare il rollio dell'aereo. Appositi sensori misurano la pressione dei piedi del pilota, traducendo elettronicamente i dati e regolando di conseguenza gli alettoni del velivolo. Un po’ come quando si scende in piega,  esercitando una maggiore pressione su una pedana, l'aereo si inclinerà in quella direzione.

Fantasia o realtà?
Fantascienza? Non esattamente: per quanto complicati, i brevetti suggeriscono uno studio approfondito e già a buon punto, che potrebbe presto tradursi in realtà. D’altra parte, non deve stupire che a firmarli sia stata Subaru: noto ai più come casa automobilistica, il marchio giapponese è da tempo coinvolto nell'industria aerospaziale e, più in particolare, nella produzione di elicotteri e aerei a guida autonoma per conto della Japanese Self Defense Force. “Retroscena” che fanno della moto volante qui descritta qualcosa di più che un semplice progetto campato per aria…
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