Moto Guzzi Vanguard V8 Racer by Numbnut Motorcycles, le forme di una leggenda
Il collettivo olandese con base ad Amsterdam ha sfoderato una bicilindrica che attraverso le sue linee celebra il passato corsaiolo di Mandello del Lario
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Fuoriserie
C’era una volta una Guzzi da corsa
E’ nata dal genio dell’ingegner Carcano una delle più iconiche rappresentanti del motociclismo sportivo italiano, era il 1955 e sotto la carena a campana di quella Moto Guzzi si nascondeva un prodigio pulsante da 500 centimetri cubi e 8 cilindri a V. La Ottocilindri fu costruita per spostare gli equilibri nei Gran Premi in cui Guzzi non dominava più, sovrastata da altri marchi come Gilera. Sfortunatamente quel mostro, che superò i 275 Km/h a Spa, arrivò fuori tempo massimo e dopo due stagioni venne messo da parte, quando Guzzi annunciò il ritiro dalle competizioni.
I ragazzi olandesi di Numbnut Motorcycles hanno deciso una citazione di quell’unicorno a otto cilindri in maniera eclatante, quasi cinematografica con la loro Vanguard V8.
Come già accaduto in precedenza, la crew di Amsterdam ha agito in collaborazione con un brand per questa special. L’occasione è stata il lancio del nuovo jeans V8 del marchio Vanguard e questo omaggio a due ruote è il risultato. V8 come la Ottocilindri, anche se le somiglianze finiscono abbastanza presto. Già, il mezzo costruito in coppia da Numbnut Motorcycles e lo studio di design svizzero Gannet, è infatti basato su una motocicletta che non poteva essere più distante dalle corse, quale la Moto Guzzi California Eldorado. Proprio perchè si è partiti da una paciosa cruiser, poco è rimasto attaccato al suo telaio, quasi tutto è stato tolto o sostituito a cominciare dagli ammortizzatori posteriori, con una coppia di YSS e dalle gomme, rimpiazzate da due classiche Firestone Champion Deluxe.
Bastano una linea più bassa e un paio di scarpe adeguate e la trasformazione prende subito la piega corretta: la parte più complessa è stata quella di armonizzare il retrotreno e il serbatoio con il grosso scudo a campana anteriore stilizzato appositamente per questa racer, ma gli olandesi hanno fatto un ottimo lavoro, plasmandoli solo dopo aver montato la carena. I comandi giocoforza sono stati riposizionati per ottenere una posizione racing e così lo scarico che ricalca quello dell’originale Moto Guzzi Ottocilindri.
Come dice uno dei ragazzi di Numbnut Motorcycles, Roderick Seibert: «Anche se le proporzioni sono molto diverse paragonandole a quelle della motocicletta originale, penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Il design e la qualità di costruzione fanno spalancare gli occhi. Gli scarichi aperti fanno girare la testa». Forse ci eravamo sbagliati e le somiglianze con la sua vecchia parente da corsa non sono poi così poche.
E’ nata dal genio dell’ingegner Carcano una delle più iconiche rappresentanti del motociclismo sportivo italiano, era il 1955 e sotto la carena a campana di quella Moto Guzzi si nascondeva un prodigio pulsante da 500 centimetri cubi e 8 cilindri a V. La Ottocilindri fu costruita per spostare gli equilibri nei Gran Premi in cui Guzzi non dominava più, sovrastata da altri marchi come Gilera. Sfortunatamente quel mostro, che superò i 275 Km/h a Spa, arrivò fuori tempo massimo e dopo due stagioni venne messo da parte, quando Guzzi annunciò il ritiro dalle competizioni.
I ragazzi olandesi di Numbnut Motorcycles hanno deciso una citazione di quell’unicorno a otto cilindri in maniera eclatante, quasi cinematografica con la loro Vanguard V8.
Come già accaduto in precedenza, la crew di Amsterdam ha agito in collaborazione con un brand per questa special. L’occasione è stata il lancio del nuovo jeans V8 del marchio Vanguard e questo omaggio a due ruote è il risultato. V8 come la Ottocilindri, anche se le somiglianze finiscono abbastanza presto. Già, il mezzo costruito in coppia da Numbnut Motorcycles e lo studio di design svizzero Gannet, è infatti basato su una motocicletta che non poteva essere più distante dalle corse, quale la Moto Guzzi California Eldorado. Proprio perchè si è partiti da una paciosa cruiser, poco è rimasto attaccato al suo telaio, quasi tutto è stato tolto o sostituito a cominciare dagli ammortizzatori posteriori, con una coppia di YSS e dalle gomme, rimpiazzate da due classiche Firestone Champion Deluxe.
Bastano una linea più bassa e un paio di scarpe adeguate e la trasformazione prende subito la piega corretta: la parte più complessa è stata quella di armonizzare il retrotreno e il serbatoio con il grosso scudo a campana anteriore stilizzato appositamente per questa racer, ma gli olandesi hanno fatto un ottimo lavoro, plasmandoli solo dopo aver montato la carena. I comandi giocoforza sono stati riposizionati per ottenere una posizione racing e così lo scarico che ricalca quello dell’originale Moto Guzzi Ottocilindri.
Come dice uno dei ragazzi di Numbnut Motorcycles, Roderick Seibert: «Anche se le proporzioni sono molto diverse paragonandole a quelle della motocicletta originale, penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Il design e la qualità di costruzione fanno spalancare gli occhi. Gli scarichi aperti fanno girare la testa». Forse ci eravamo sbagliati e le somiglianze con la sua vecchia parente da corsa non sono poi così poche.
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