Moto Guzzi V7 Special Spirit of the Seventies: semplice ma d'effetto
La Moto Guzzi V7 è una moto che si presta bene alle elaborazioni. Senza spendere capitali ci si può divertire accentuando l'anima retrò e café racer. Spirit of the Seventies ha realizzato questa special partendo da una V7 Stone che chiedeva un tocco in più di grinta "classica". Missione compiuta
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Fuoriserie
Poche modifiche ma tanta sostanza
La V7 è senza dubbio una delle Moto Guzzi più riuscite ultimi anni, costa il giusto è elegante e facile da guidare e si presta bene alle elaborazioni in stile vintage che vanno per la maggiore. Quella della piccola Guzzi ha poche, eleganti sovrastrutture e un telaio che si presta a interpretare stili differenti. Tim e Kev dell'atelier Spirit of the Seventies hanno avuto carta bianca da un harleysta (pentito?) di Londra che voleva una V7 un po' speciale. Partendo da una V7 Stone hanno spogliato tutta la moto del (poco) superfluo, compreso il telaietto posterire che è stato accorciato per poter montare un codino monoposto squadrato e aggressivo, realizzato in vetroresina e accoppiato a una sella realizzata a mano da Glenn Moger. I fianchetti sono stati sostituiti con pannelli in alluminio verniciato, il serbatoio è rimasto quello (bello) di serie ma, riverniciato in nero e rosso, sembra quasi prendere una nuova forma. Gli ammortizzatori posteriori standard sono state sostituiti con un paio di Hagon Nitros più alti ed efficaci, mentre la forcella è rimasta quella di serie. Piastre di sterzo e semimanubri provengono dalla tedesca LSL e il faretto anteriore nero della Spirit cambia completamente la "faccia" della piccola Guzzi. Ruote e cardano sono stati verniciati in nero, mentre lo scarico due in due in titanio è artigianale. Le modifiche alla fine sono state poche e non troppo invasive e il risultato più che soddisfacente merito anche della ottima bese di partenza made in Mandello...
La V7 è senza dubbio una delle Moto Guzzi più riuscite ultimi anni, costa il giusto è elegante e facile da guidare e si presta bene alle elaborazioni in stile vintage che vanno per la maggiore. Quella della piccola Guzzi ha poche, eleganti sovrastrutture e un telaio che si presta a interpretare stili differenti. Tim e Kev dell'atelier Spirit of the Seventies hanno avuto carta bianca da un harleysta (pentito?) di Londra che voleva una V7 un po' speciale. Partendo da una V7 Stone hanno spogliato tutta la moto del (poco) superfluo, compreso il telaietto posterire che è stato accorciato per poter montare un codino monoposto squadrato e aggressivo, realizzato in vetroresina e accoppiato a una sella realizzata a mano da Glenn Moger. I fianchetti sono stati sostituiti con pannelli in alluminio verniciato, il serbatoio è rimasto quello (bello) di serie ma, riverniciato in nero e rosso, sembra quasi prendere una nuova forma. Gli ammortizzatori posteriori standard sono state sostituiti con un paio di Hagon Nitros più alti ed efficaci, mentre la forcella è rimasta quella di serie. Piastre di sterzo e semimanubri provengono dalla tedesca LSL e il faretto anteriore nero della Spirit cambia completamente la "faccia" della piccola Guzzi. Ruote e cardano sono stati verniciati in nero, mentre lo scarico due in due in titanio è artigianale. Le modifiche alla fine sono state poche e non troppo invasive e il risultato più che soddisfacente merito anche della ottima bese di partenza made in Mandello...
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Perché in queste elaborazioni usano sempre silenziatori non in commercio...se si va sul sito della Racefit non compare nemmeno il marchio guzzi!!!!
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