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Moto elettriche: un altro fallimento, UBCO in amministrazione controllata

Nonostante i ricchi finanziamenti, la neozelandese UBCO è entrata in amministrazione controllata. Purtroppo, non è la prima casa "elettrica" a finire a gambe all’aria

Moto elettriche: la crisi dietro l’angolo

Le due ruote elettriche (i dati sulle vendite parlano chiaro) fanno fatica.  Molti produttori di moto a batteria stanno finendo gambe all'aria, schiacciati da costi insostenibili e una competizione feroce. L’anno scorso, ad esempio, è toccato a Cake, che dopo il tracollo è stata rilevata da un concessionario. Ora sembra essere il turno di UBCO, una startup neozelandese che aveva fatto parlare di sé grazie alle sue e-bike 2x2 a trazione integrale. Un punto di forza era stato l’accordo con Australia Post per la fornitura di e-bike dedicate alla logistica postale, traguardo che aveva portato a significativi finanziamenti e grande fiducia nel progetto.
Eppure, dietro questa facciata promettente, UBCO si è trovata a fare i conti con problemi finanziari che l’hanno portata sull’orlo del fallimento: la società è entrata in amministrazione controllata, sospendendo le operazioni e licenziando il personale. Tra i principali creditori spicca Callaghan Innovation, a cui UBCO deve una somma considerevole. Una situazione che appare insostenibile.

Non tutto è perduto?

Nonostante la gravissima crisi, l’amministrazione controllata non significa necessariamente fine certa. UBCO potrebbe ancora essere acquisita o rilanciata sotto una nuova proprietà, seguendo l’esempio di altre aziende simili che hanno trovato una seconda vita. Tuttavia, la situazione rimane altamente incerta e i debiti accumulati rappresentano un ostacolo difficile da superare.

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