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Moto e scooter troppo rumorosi, i parigini vorrebbero vietarli

II Comune di Parigi ha effettuato una consultazione degli abitanti per valutare soluzioni utili a combattere l’inquinamento acustico. Tra le proposte più apprezzate, a quanto pare, c’è stata quella che vuole vietare la circolazione nella capitale francese a tutti i mezzi a 2 e 3 ruote dotati di motori termici
Attenzione al rumore di moto e scooter, c’è il rischio di vederne vietata la circolazione. Succede già ora a Madrid, dove non è consentita la circolazione di motocicli e scooter (categoria termiche B e C) dalle ore 22.00 alle ore 7.00 per ridurre l’inquinamento acustico notturno.
Analoghi problemi si profilano all’orizzonte a Parigi, dove il Comune ha effettuato una consultazione degli abitanti per valutare soluzioni utili a combattere l’inquinamento acustico. Hanno risposto in 26.742  che hanno anche suggerito 142 nuove proposte, alcune delle quali potrebbero venire inserite nel piano antirumore della Capitale francese. La brutta sorpresa sta nel fatto che molti hanno gradito l’idea di vietare tutti i motori termici su mezzi a 2 e 3 ruote: secondo 944 cittadini moto e scooter andrebbero banditi, mentre 307 votanti sono contrari ad una soluzione così drastica.

Pochi votanti
Il campione di 26.742 partecipanti è troppo piccolo per una città che conta oltre 2 milioni di abitanti, e per il momento il Comune di Parigi non intende agire in questa direzione, ma intanto verranno installati dei rilevatori acustici nelle strade della Capitale ed è evidente che i risultati influenzeranno le prossime decisioni al riguardo.
Certamente non è pensabile di eliminare moto e scooter in una metropoli estremamente trafficata, almeno nell’immediato; ma la minaccia è reale e conviene non prenderla sottogamba. Abbiamo sempre pensato che il punto debole di moto e scooter fossero le emissioni inquinanti e invece emerge che è il rumore ad essere diventato una priorità per molti Comuni, anche perché l’inquinamento acustico è ormai riconosciuto come dannoso per la salute da molte organizzazioni. E le due ruote – giusto o sbagliato che sia – sono un facile bersaglio, alla faccia delle omologazioni ricevute.
 
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