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Morto a 94 anni Osamu Suzuki, per oltre 50 anni a capo della casa di Hamamatsu

Presidente e CEO di Suzuki Motor Corporation sin dal 1967, è scomparso a 94 anni lo scorso 25 Dicembre a causa di un linfoma. In oltre 40 anni s’è dedicato all’azienda “con la cura di un padre, la pazienza di un saggio e l’aggressività di un leader”

 

Omaggio a Osamu Suzuki

A capo della multinazionale di Hamamatsu fino al 2021, Osamu Suzuki s’era unito alla Motor Company, che allora produceva mini-veicoli, nel 1958, dopo aver sposato la figlia del secondo presidente dell’azienda, Shunzo Suzuki. Classe 1930, ha guidato la il gruppo per quasi 50 anni, facendone una delle case automobilistiche giapponesi più importanti al mondo ed avviando la produzione locale in India. Si è dimesso da presidente nel 2021, cedendo l'incarico al figlio, Toshihiro Suzuki, ma rimanendo di fatto “simbolo” di Suzuki.
Tra i tanti messaggi di condoglianze anche quello espresso dal presidente della Toyota, Akio Toyoda, che ha reso omaggio a Suzuki descrivendolo come un “oyaji”, ossia un padre. 

Breve storia del marchio

La storia del marchio è assai lunga ed intricata. Proviamo brevemente a ripercorrenel le tappe fondamentali. 
Tutto iniziò nel 1909 quando, per migliorare le condizioni di vita di sua madre, tessitrice di magnifiche stoffe, Michio Suzuki realizzò, nel laboratorio della città natale di Hamamatsu, un telaio innovativo, capace di lavorare i tessuti in modo veloce, preciso, unico per l’epoca. Presto si trovò sommerso di ordini da tutti i villaggi della zona, espandendo poi a macchia d’olio il suo mercato. L’azienda superò il difficile periodo della I guerra mondiale e, nel 1920 Michio Suzuki, con un capitale di 500.000 Yen (al cambio di oggi pari a circa 4.237 euro) costituì la Suzuki Loom Manufacturing Co. Nel 1937, Michio Suzuki, che da tempo sognava di cimentarsi in un nuovo settore commerciale al di fuori dell'industria tessile, presentò il primo prototipo di auto. Superato il periodo post bellico contrassegnato dalle lotte per la democrazia in Giappone, l’azienda lanciò sul mercato, nel 1952, il primo prodotto motorizzato, vale a dire la Power Free, cioè la prima bicicletta a motore targata Suzuki con 36cm3 di cilindrata. Il 1 ° giugno 1954, a seguito dei grandi successi di vendita riscontrati, il nome dell'azienda fu cambiato da Suzuki Loom Manufacturing Co. a Suzuki Motor Co. Ltd. Poi, nel 1954, il progetto di produrre automobili, sospeso durante la Guerra, fu ripreso e, nell'ottobre del 1955, venne proposta sul mercato la Suzulight. Dal 1965 i prodotti Suzuki cominciarono ad essere raggruppati in tre categorie: automobili, motocicli e motori fuoribordo. Altre tappe importanti furono quella del 1970, quando durante l'Expo ’70 a Osakafu utilizzata la prima auto elettrica Suzuki basata sul Carry Van progettato da Giorgetto Giugiaro, l’arrivo, nello stesso anno, del primo fuoristrada “Jimny 4x4” e, nel 1974, l’entrata  in commercio della mitica “GT750”, prima moto con un motore 750 cm3 a due tempi. Seguirono poi il lancio della Suzuki GS1000 con motore quattro cilindri, portata anche alla 8 ore di Suzuka, le vittorie di Marco Lucchinelli agli inizi degli anni Ottanta nella classe 500 e, altra pietra miliare, l’arrivo nel 1985 della mitica GSX-R750, prima vera super sportiva di serie. 

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