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MIT, nasce l'Osservatorio sulle sanzioni al Codice della Strada

Monitorare l’attività degli organi di Polizia sui controlli di velocità e l’utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni. Queste le finalità con cui nasce il nuovoOsservatorio sulle sanzioni al Codice della Strada

Osservatorio sulle sanzioni al Codice della Strada
Con una certa “sorpresa” per gli addetti ai lavori, i relatori in Commissione Affari Costituzionali hanno presentato alla Camera un decreto legge che porterà di qui alle prossime settimane alla nascita dell’”Osservatorio sulle sanzioni al Codice della Strada”. Sarà gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e avrà il compito di mettere sotto la lente d’ingrandimento l’attività degli organi di Polizia Stradale, in particolare per ciò che riguarda i controlli di velocità e, argomento “spinoso” più volte trattato da inSella (l’ultima qui), l’utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni.

 

Una relazione all'anno
Le attività svolte dall’Osservatorio riguarderanno, nel dettaglio, la presentazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di una relazione annuale elaborata sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno e dall’Istituto nazionale di Statistica riguardanti gli incidenti stradali e l’utilizzo dei dispositivi di rilevamento, nonché  la regolarità e la trasparenza nell’utilizzo dei proventi delle sanzioni. In aggiunta, l’Osservatorio si occuperà anche di verificare le segnalazioni effettuate dalle associazioni dei consumatori operanti nel settore richiedendo, se necessario, dati e informazioni alle competenti amministrazioni. Pertanto, verrà anche attivato un canale diretto tra le stesse associazioni ed il Ministero dei Trasporti. Per ciò che riguarda invece la struttura dell’organo, esso sarà composto da tre membri, di cui uno con funzione di Presidente: le nomine arriveranno entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto, con durata di quattro anni.
Infine le tempistiche: il DL scadrà il prossimo 21 agosto e dal 31 passerà quindi all’esame della Camera per essere inviato al Senato.

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