Salta al contenuto principale

Missili a meno di 6.000 euro: le migliori 600 sportive usate

Sono scomode ma velocissime: le vecchie sportive 600 sono state quasi dimenticate, ma con un budget di 6.000 si riesce a portare a casa una carenata moderna per divertirsi su strada e in pista. Ecco le migliori

La scomparsa di moto supersportive ha lasciato un po' l'amaro in bocca ai "pochi" appassionati, costretti a rifugiarsi nel mondo dell'usato. Per fortuna, fino a pochi anni fa le carenate erano ancora il riferimento in termini di tecnologia e prestazioni, motivo per cui ci sono tanti modelli in vendita che aspettano di essere strapazzati ancora come una volta. Ecco 5 migliori modelli da comprare a meno di 6.000 euro.

 

Honda CBR600RR (2007-2008)

Nella sua seconda generazione, la supersportiva dell'ala dorata si aggiorna profondamente a partire dall'estetica. La carenatura snella si fa notare per la presa d'aria frontale incastonata tra i due fari e ritroviamo lo scarico sotto la sella, marchio di fabbrica della CBR. L'attuale model year, aggiornato con tanta elettronica (qui nostra prova a Portimao), è considerato ancora un'evoluzione di questa RR che nei primi due anni di mondiale Supersport ha dominato con Sofuoglu e Pitt. La ciclistica è raffinatissima: telaio in alluminio, forcella a steli rovesciati da 41 mm e monoammortizzatore con unità Pro-Link al posteriore.

Il motore è quattro cilindri in linea, 599 cm3 di cilindrata e una potenza di 120 CV a 13.500 giri/min. Il meglio lo dà però ai medi regimi, tra i 7.000 e gli 11.000 giri: infatti, anche la posizione di guida è abbastanza confortevole per essere una sportiva. Non a caso, molti appassionati si ricordano questa CBR600RR per la sua facilità e gustosità su strada. Modelli usati del 2007-2008 si trovano tranquillamente sotto i 6-5.000 euro: appettibile anche il restyling del 2009, che si fa riconoscere per l'ABS di serie e la carenatura laterale leggermente più estesa.

 

Suzuki GSX-R 600 (2006-2007)

Numeri interessanti anche per la supersportiva di Hamamatsu, che nel 2006 si è evoluta e ha fatto un bel salto generazionale. Il look si ispira molto alla sorella maggiore 1000, ma il dettaglio che più si fa notare è il codino scolpito che ingloba faro e indicatori di direzione. La posizione di guida è caricata sui polsi, ma rispetto a molte concorrenti del tempo, la GSX-R 600 è una delle poche a offrire un buon comfort anche su strada. In realtà, sulla K6 gli ingegneri giapponesi hanno spinto molto sulle performance, a partire dalle geometrie più spinte del telaio a doppia trave in lega di alluminio condiviso con la 750.

Davanti troviamo anche una forcella a steli rovesciati completamente regolabile e impianto frenante con pinze radiali a quattro pistoncini firmate Tokiko. Il motore quattro cilindri in linea era al top della categoria: 125 CV a 13.500 giri/min e una coppia di 67,7 Nm a 11.500 giri/min, la zona rossa inizia a ben 16.000 giri/min. Ai tempi era anche una delle due ad essere venduta anche in versione depotenziata per la patente A2 (le normative erano diverse rispetto alle attuali), quindi occhio ai dati sul libretto. Il prezzo di molti modelli usati è nell'intorno dei 5.000 euro.

 

Kawasaki Ninja ZX-6R (2009-2016)

Il potenziale di questa sportiva è così alto che, fino a qualche anno fa, era ancora protagonista nel mondiale delle derivate di serie. Di contro, questo successo sui campi di gara le ha permesso di essere ancora molto appetibile tra gli appassionati che amano divertirsi nei trofei nazionali, motivo per cui bisogna impegnarsi un po' di più per trovare esemplari (sani) sotto i 6.000 euro. Le forme sono spigolosissime, da vera Ninja, e nonostante le dimensioni compatte lo spazio in sella non manca.

La ciclistica, basata su un telaio in alluminio, forcella Showa BPF da 41 mm e sospensione posteriore Uni-Track, fonde grande facilità di guida e tanta efficacia. La triangolazione sella-pedane-manubrio è spinta e la posizione di guida molto caricata sui polsi: la Ninja ZX-6R del 2009 si rivolge ad un utilizzo pistaiolo, infatti anche il motore da 599 cm3 ha un carattere un po' più timido ai bassi per poi esplodere dagli 8.000 giri/min in su. La potenza massima arriva a 128 CV a 14.000 giri/min, 3 CV in più del passato model year.

 

Yamaha YZF-R6 (2006-2007)

La prima R6 è nata nel 1999 e 7 anni dopo è arrivato il modello rivoluzionario. I tecnici di Iwata hanno rivisto completamente il progetto e hanno sfornato una supersportiva dal potenziale altissimo. Le dimensioni compatte e le linee appuntite sono ancora attualissime, ma tra i segni distintivi troviamo anche il silenziatore basso. Il telaio Deltabox deriva da quello della MotoGP, anni in cui Valentino Rossi dominava con la sua M1, e le sospensioni hanno regolazioni sia delle alte che delle basse velocità (dettaglio da vera moto da corsa).

Tutti però la ricordiamo per l'urlo del motore quattro cilindri in linea, che ha la zona rossa posizionata a 17.500 giri/min e il limitatore 300 giri più in su. Grazie ai nuovi pistoni forgiati e alle valvole in titanio di diametro più grande, la Yamaha R6 del 2006 raggiunge i 127 CV di potenza massima. E non manca la tecnologia: questo modello monta il sistema YCC-T (Yamaha Chip Controlled Throttle): si tratta di un primissimo acceleratore a controllo elettronico che lavora in rapporto alla valvola allo scarico Exup e all'iniezione elettronica con due iniettori per cilindro. Alcuni esemplari si aggira tra i 5.500 e i 6.000 euro, per edizioni speciali come la 50esimo anniversario il prezzo schizza alle stelle.

 

Triumph Daytona 675 (2006-2008)

Nel 2006 la casa di Hinckley presenta la sua prima vera supersportiva con cui correrà anche nel mondiale delle derivate di serie. La nuova Daytona 675 ha una linea elegantissima, valorizzata dalle colorazioni prove di grafica (oro, nera o rossa) e dallo scarico sottosella. Come molte avversarie, anche per lei doppio faro e presa d'aria centrale per far respirare il motore da 675 cm3. Cilindrata anomala che giustifica il frazionamento a 3 cilindri: il sound infatti è unico nel suo genere e anche le prestazioni non mancano perché è in grado di erogare 125 CV a 12.500 giri/min e 72 Nm a 11.750 giri/min.

Tra le gambe è molto snella, merito del particolare telaio in alluminio abbinato ad una forcella a steli rovesciati Kayaba da 41 mm. In più offre la possibilità di regolare l'altezza del retrotreno e la posizione del punto di attacco del forcellone, come sulle moto da corsa. Anche la carenatura è stata ben studiata per avvolgere i piloti più alti. Tra le curve, la Daytona 675 conquista per il grande bilanciamento e la spinta corposa ai bassi e medi regimi, qualità che le avversarie a quattro cilindri si sognano. Questa sportiva inglese è un po' più rara delle giapponesi di cui vi abbiamo parlato qui sopra, ma con un po' di pazienza e un po' di impegno, il mercato dell'usato offre anche esemplari sotto i 6.000 euro.

Aggiungi un commento