Milano, incendio Navigli: colpa della batteria di un monopattino
Milano, secondo una prima perizia dei Vigili del Fuoco, l’incendio divampato nella notte di giovedì, costato la vita a due fidanzati di 29 e 27 anni, Luca Manzin e Rosita Capurso, potrebbe essere stato causato dal cortocircuito della batteria di un monopattino elettrico
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Incendio Milano
Secondo una prima e ancora sommaria perizia dei Vigili del Fuoco, l’incendio divampato la notte del 21 novembre nel mansarda in zona Navigli, sarebbe stato causato dal cortocircuito della batteria di un monopattino elettrico. I due fidanzati rimasti vittime del rogo - Luca Manzin di 29 anni e Rosita Capurso di 27 - avevano portato in casa il monopattino per ricaricarne la batteria: un cortocircuito potrebbe aver innescato le fiamme, alimentate poi da un contenitore di vernice lì vicino. Come accennato sopra, si tratta per il momento solo di un’ipotesi ancora da verificare, ma è certo che, vicino al quadro elettrico da dove è partito l'incendio, sono stati ritrovati i resti del monopattino liquefatto.
La palazzina si trova in un tratto centrale del Naviglio, poco distante dal circolo della Canottieri Milano: all’esterno della struttura erano in corso dei lavori di ristrutturazione edile, che secondo i carabinieri non hanno però interessano la parte interna né tantomeno il quadro elettrico da dove si sarebbe sviluppato l’incendio. Le fiamme si sarebbero sviluppate intorno alle 3 di notte. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo non si sarebbe mai svegliato e, con tutta probabilità, sarebbe morto soffocato nel sonno. La fidanzata avrebbe invece cercato rifugio in bagno, senza però riuscire ad oltrepassare la soglia dell’antibagno ed avvicinarsi alla porta d'ingresso, che era chiusa dall'interno.
Spente le fiamme sono stati inutili i tentativi di rianimazione operati dai soccorritori e i vigili del fuoco hanno recuperato i due cadaveri, sui quali verrà ora disposta l’autopsia.
La palazzina si trova in un tratto centrale del Naviglio, poco distante dal circolo della Canottieri Milano: all’esterno della struttura erano in corso dei lavori di ristrutturazione edile, che secondo i carabinieri non hanno però interessano la parte interna né tantomeno il quadro elettrico da dove si sarebbe sviluppato l’incendio. Le fiamme si sarebbero sviluppate intorno alle 3 di notte. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo non si sarebbe mai svegliato e, con tutta probabilità, sarebbe morto soffocato nel sonno. La fidanzata avrebbe invece cercato rifugio in bagno, senza però riuscire ad oltrepassare la soglia dell’antibagno ed avvicinarsi alla porta d'ingresso, che era chiusa dall'interno.
Spente le fiamme sono stati inutili i tentativi di rianimazione operati dai soccorritori e i vigili del fuoco hanno recuperato i due cadaveri, sui quali verrà ora disposta l’autopsia.
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