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Milano, corsie preferenziali aperte alle due ruote: per ANCMA è d'obbligo

All’ipotesi proposta dal sindaco Sala ha prontamente risposto Confindustria ANCMA che, con un comunicato stampa, ha spiegato i vantaggi derivanti dall’apertura delle corsie preferenziali alle due ruote. Tuttavia, gli incidenti sono ancora troppi e servono “soluzioni idonee che non penalizzino gli utenti”
Preferenziali e due ruote
Riaprendo un discorso sul quale, in realtà, già più volte ci si era scontrati, il sindaco di Milano Beppe Sala torna a parlare di due ruote e corsie preferenziali: “Ci stiamo pensando - ha detto a Telelombardia - perché se da una parte spostare le due ruote sulle corsie normali crea più traffico, dall’altra le preferenziali si trasformano in strade dove si va un po’ troppo forte. È un elemento di riflessione”. Nel mirino del sindaco è finita, in particolare, la preferenziale della cerchia filoviaria, quella della 90-91, quella dove avvengono più incidenti, teatro, lo scorso 21 aprile, della morte di un motociclista falciato da un’auto.
All’ipotesi di Sala ha prontamente risposto Confindustria ANCMA che, con una nota, ha premesso: “È un’eventualità che ci preoccupa e che non risolve il problema degli incidenti che coinvolgono i motociclisti. Gli spostamenti su due ruote – continua il comunicato – rappresentano ormai un elemento centrale e positivo nella mobilità urbana per gli indubbi vantaggi nei tempi di percorrenza e nella decongestione del traffico. Escludere le moto dalle corsie preferenziali significa non solo costringere gli utenti a perdere queste prerogative e ad esporli addirittura a maggiori rischi, ma anche ad aumentare il traffico sulle normali strade urbane”.
Vero che sono moltissimi i motociclisti e gli scooteristi che, sulle preferenziali, sembrano dimenticare le più basilari regole del codice, superando di molto i limiti di velocità o compiendo manovre vietate e pericolose. Altrettanto vero è però che  quella delle corsie preferenziali aperte alle due ruote è in effetti una soluzione decisamente utile a snellire il già fin troppo congestionato traffico milanese. Un problema comune, che molte altre città non solo italiane hanno tentato di arginare, almeno in parte, con la stessa soluzione: “l’apertura delle corsie preferenziale alle due ruote - spiega Confindustria -  è una pratica diffusa in molte metropoli europee come Londra, Barcellona e Stoccolma e costituisce un valore aggiunto. Il progetto e-SUM – European Safer Urban Motorcycling, ad esempio, evidenzia una sensibile riduzione del tasso di incidentalità delle due ruote compresa tra il 25% e il 30%, senza che questo vada ad impattare negativamente sulla durata dei tempi di percorrenza dei mezzi pubblici”.
A Milano, giusto per dare un paio di dati, solo nel 2017 gli incidenti sono stati 12.544, dei quali 4.565 hanno visto il coinvolgimento di motociclisti (i morti sono stati 50, di cui 17 centauri). Ma sono numeri che si riferiscono all’intera città e non solo a quelli verificatisi nelle corsie riservate “mancano ancora dati certi sugli incedenti e le vittime nelle corsie preferenziali milanesi - si legge nel comunicato -  più chiara è invece la necessità di intervenire per migliorare la qualità del manto stradale, che insieme alla condotta irresponsabile degli automobilisti, spesso distratti dall’uso del cellulare alla guida, è causa di cadute. È noto che i percorsi cittadini sono i più pericolosi per gli utenti delle due ruote, che per il 40% sono vittime di terzi e per il 30% vittime delle infrastrutture stesse. Riteniamo altresì doveroso punire i comportamenti individuali di motociclisti più irresponsabili senza penalizzare tutti gli utenti. Auspichiamo – conclude ANCMA – di poter lavorare con spirito collaborativo insieme all’amministrazione comunale, soprattutto per risolvere i problemi generati in alcuni punti particolarmente a rischio di incidenti, con l’obiettivo di trovare soluzioni idonee senza penalizzare gli utenti”.
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