Mercato due ruote, Perlot: " ci sono motivi per essere ottimisti"
La crisi permane ed il settore delle due ruote, come tanti altri del resto, ne continuerà ad accusare i colpi fintanto che la situazione non si sarà stabilizzata. Commentando i numeri di ottobre, il segretario generale ACEM Antonio Perlot ha però evidenziato alcuni aspetti che lasciano ben sperare
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Industria e finanza
Buoni motivi per essere ottimisti
Una situazione difficile ma no drammatica: nel mese di ottobre - qui tutti i numeri nel dettaglio - il mercato delle due ruote ha segnato un -11,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Considerando il quadro generale dell’ultimo anno, era difficile aspettarsi il contrario: salvo rarissime eccezioni (una su tutte quella riferita ai beni ed ai servizi tecnologici e telematici) l’epidemia ha messo in ginocchio praticamente qualsiasi settore. La situazione ancora incerta non aiuta certo a migliorare le cose, ma qualcosa, forse, sta iniziando a muoversi, concedendo in definitiva uno sguardo tutto sommato “ottimistico” per quanto riguarda il futuro del settore. A sottolinearlo è il segretario generale ACEM Antonio Perlot che, commentando i dati di cui sopra, ha ricordato anche le opportunità che, in un’ottica di ripresa, l’intero settore (per mezzo anche dei decisori politici) non potrà in futuro lasciarsi scappare. “La recente decisione delle istituzioni UE di prorogare il termine limite per la vendita dei modelli Euro 4 fino al 31 dicembre 2021 - ha ricordato Perlot - aiuterà sicuramente l'industria motociclistica a fronteggiare meglio questa crisi. Inoltre, la crisi del COVID-19 crea opportunità per i responsabili politici di ripensare alla politica dei trasporti locali. La crisi ha chiaramente dimostrato che l'eccessivo affidamento sui trasporti pubblici può creare vulnerabilità nei sistemi di trasporto delle città. Un approccio migliore preferibile sarebbe quello di trovare un equilibrio tra i diversi modi di trasporto. Una migliore integrazione delle due ruote nel mix di trasporto, ad esempio, può ridurre gli attuali rischi di funzionamento a pieno regime delle reti di trasporto pubblico".
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