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Melandri: "il fallimento di Rossi mi ha ridato credibilità"

Marco Melandri può finalmente riacquistare la credibilità persa nell'anno di MotoGP con Ducati, ora che Valentino Rossi ha avuto un'esperienza molto simile alla sua. Il ravennate non gioisce, ma per lui è un riscatto: "forse avevo ragione io..."

Melandri come Rossi: il peggior periodo è stato in Ducati

Nella carriera di Marco Melandri l'anno peggiore è stato senza dubbio il 2008, quando ha stipulato un contratto biennale con il team ufficiale Ducati in MotoGP, rescisso alla fine del primo anno per volere di entrambe le parti dopo una stagione da dimenticare: miglior risultato un 5° posto e 51 punti a fine stagione con il 17° posto nella classifica piloti. La separazione fu brusca, con Ducati scontenta dei risultati e un pilota per nulla contento del trattamento ricevuto. Più volte si parlò di lunghe sedute dallo psicologo per Macio, volute dalla squadra, nell'anno in cui "l'alieno" Casey Stoner portava il numero 1 sulla carena della Desmosedici e tutte le colpe venivano attribuite al pilota. Il risultato fu un allontanamento dal "circolo degli ufficiali" e un anno con la meteora Hayate, una Kawasaki vestita di nero con la quale si è tolto qualche soddisfazione nonostante i limiti della moto. Poi ci fu il ritorno con Gresini e l'avventura in Superbike.  

"Avevo ragione, ma in Ducati non mi ascoltarono"

I due anni terribili passati da Valentino Rossi in Ducati, ora, mostrano l'avventura di Marco in Ducati sotto una luce diversa. In un'intervista alla Gazzetta lui stesso ha dichiarato: "Non ho gioito per le difficoltà di Valentino, però dimostrano che io allora avevo ragione. Sapevo di essere veloce e di avere le giuste sensazioni per indirizzare lo sviluppo ma non mi ascoltarono. La crisi di Valentino mi ha ridato credibilità" ma il pilota BMW non vuole calcare troppo la mano: "non vivo di ripicche. Il passato non conta". 

"Per Dovi è difficile, Ducati non spenderà tanti soldi in sviluppo"

Sugli scenari futuri della MotoGP, Marco ha la sua idea. Rossi di nuovo in Yamaha: "Non lo so. Rossi ritrova Jorge Lorenzo che già nel 2010 gli era superiore. Lo spagnolo nel frattempo è cresciuto", Dovi in Ducati: "Per Andrea è stata l’unica scelta possibile. Spero di sbagliarmi, ma le premesse non sono rosee. La Ducati non spenderà in ricerca e sviluppo quello che ha investito per Rossi"

 
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Ninja
Gio, 23/08/2012 - 11:54
mi ricorda quella passata dalla Ferrari dal 1991 fino all'avvento del duo Jean Todt-Michael Schumacher nel 1996: tutti gli occhi puntati addosso, improvvisazione al potere, soldi spesi a profusione per ingaggiare inutilmente piloti di successo...