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Matteo Baraldi team Di.Di. risarcimento danni annullato, dovrà pagare 60.000 euro di spese

Matteo Baraldi, fondatore del team Di.Di. aveva perso il braccio destro per una caduta dalla moto, finita contro un guard rail deformato. In primo grado il comune proprietario della strada era stato condannato a risarcire a Matteo un milione di euro, ma l’Appello ha ribaltato la sentenza, la "colpa" è di Matteo che dovrà risarcire quasi 60mila euro di spese legali della controparte
Danno e beffa
Matteo Baraldi è un ragazzo che non molla mai, in un incidente stradale, il 6 novembre del 1999, aveva perso il braccio destro, tranciato di netto da un guard rail su una strada del comune di Pozzolengo. Nonostante la menomazione, non ha mai voluto abbandonare la passione per le due ruote ed è riuscito a tornare in moto grazie a una protesi speciale, ottenendo anche la licenza per correre. Ha avuto anche un ruolo fondamentale nel promuovere la modifica al il Codice della strada che ha portato a creare la patente A speciale e il suo ultimo impegno è stato la creazione del team Di.Di., onlus nata con lo scopo di aiutare gli artolesi a ritrovare il piacere di usare la moto, arrivando anche a confrontarsi in pista con piloti normodotati. Ora il passato è ritornato nel peggiore dei modi1999: nel processo contro il Comune di Pozzolengo Matteo aveva vinto, il giudice aveva fissato il risarcimento per il danno subito in un milione di euro, ma in secondo grado la Corte d'Appello di Brescia ha ribaltato la sentenza, annullando il risarcimento e obbligando addirittura  Matteo di farsi carico della spese legali della controparte: quasi 60mila euro. Una sentenza shock, che rischia di mettere in gravi difficoltà finanziarie Matteo, impiegato comunale a Sirmione e padre di due bambine. Secondo il racconto di Matteo, la strada in cui ha avuto l’incidente, tra Sirmione e Pozzolengo, aveva l'asfalto rovinato e sporco a causa dei trattori che abitualmente la percorrono ed era caduto nonostante procedesse a velocità ridotta. Il guardrail che gli ha tagliato di netto il braccio era  deformato a causa di un altro incidente, avvenuto tempo prima, secondo i giudici di primo grado proprio la mancata riparazione sarebbe stata causa della menomazione di Matteo. Ora invece questa sentenza che giunge a 14 anni dall’incidente, incomprensibile, soprattutto per chi è motociclista e vive sulla propria pelle lo stato di abbandono di molte strade italiane. Matteo attende che siano depositate le motivazioni e poi ricorrerà in Cassazione, un’altra battaglia che affronterà con la consueta grinta.
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topomoto
Mar, 12/24/2013 - 10:46
Non darti per vinto. Devi avere giustizia!