Il parroco: l'eccesso di velocità è un peccato da confessare

Violando il Codice della Strada non si rischia solo una multa, ma anche e soprattutto la propria e l’altrui vita. Un reato grave per la legge e un altrettanto grave peccato dal punto di vista religioso. Quest’ultima parte la aggiunge don Andrea Vena con un bollettino pubblicato sul sito della sua parrocchia di Santa Maria di Bibione, piccola frazione del comune di San Michele al Tagliamento, in provincia di Venezia. Questo ammonimento arriva insieme a un avvertimento concreto: "Il comandante della Polizia Locale - scrive il parroco - mi ha informato, in qualità di rappresentante istituzionale della Parrocchia, che a partire da lunedì 15 gennaio saranno in funzione due autovelox fissi: in entrata a Bibione, nei pressi di Marinella, e in uscita da Bibione, nei pressi di San Filippo. Entrambi i punti sono segnalati da visibili cartelli azzurri”. Riportando la notizia alla propria comunità, don Andrea ha anche sottolineato un concetto importante, evidenziando come, al di là delle multe e degli autovelox, il rispetto del Codice significhi anche il rispetto degli altri: "Pubblico la notizia con sincero spirito collaborativo nei riguardi della Polizia Locale che ne chiede massima diffusione, lasciando poi a ciascuno la propria responsabilità personale. Visto che mi sto rivolgendo ai cristiani della Comunità - è la conclusione - faccio altresì presente che violare il Codice della strada, mettendo spesso in pericolo la propria e l'altrui vita, è comunque peccato di cui confessarsi”.
Noi ricordiamo che le sanzioni per eccesso di velocità comportano multe dai 169 euro a 829 euro con sospensione della patente fino a 12 mesi e revoca in caso di recidiva.