6 moto rivoluzionarie che hanno fallito la loro missione
Volendo anticipare i tempi i costruttori alle volte decidono di osare... un po' troppo. Nascono così moto dall’aspetto quantomeno discutibile, ecco sei modelli che molti vorrebbero dimenticare
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Rivoluzionarie, forse anche troppo
A volte i costruttori si fanno prendere la mano e pensano di anticipare i tempi, progettando modelli “rivoluzionari”. Cosa assai difficile e così la storia delle due ruote è piena di tentativi mal (o mai, come nel caso della Morbidelli) riusciti. Ecco sei esempi eclatanti.
Morbidelli V8
Partiamo proprio da lei (foto qui sopra), un avveniristico prototipo disegnato da Pininfarina nel 1992, ed equipaggiata con un esclusivo motore V8 da 848 cm3 che non ebbe però mai modo di farsi apprezzare. A causa degli elevatissimi costi di produzione e di vendita, infatti, questa particolare due ruote nonarrivò mai alla produzione in serie. Potete vederla nel museo Morbidelli e valutare l'eccellenza tecnica unita a un’estetica piuttosto discutibile…
Bimota Mantra
Forme davvero particolari quelle ideate dal designer Sacha Lakic, forse troppo anche per la prima naked riminese. La Mantra ha un aspetto tanto inconfondibile quanto frutto di un non riuscito mix (sembra) tra una Yamaha TDM 900 e una motard. Non ebbe un grande successo…
BMW K1
L’aspetto sembra quello di una moto “manga” direttamente uscita da un qualche rarissimo fumetto giapponese. Made in Monaco, la maxi turistica quadricilindrica a sogliola da 987cm3 venne prodotta tra il 1988 e il 1993 in “soli” (ma per fortuna) 6921 esemplari…
Aprilia Strack Moto 6.5
Disegnata dal francese Philippe Starck (designer padre di tanti oggetti di culto, ad esempio lo spremi agrumi dalle sembianze aliene di Alessi), la Moto è un classico esempio di moto non capita, con quell’inconfondibile forma rotonda del telaio tanto bello da vedere, quanto problematico da mettere a punto... Facile capire perchè in giro se ne vedano davvero pochissime!
Buell RR 1000 Battletwin
Ecco cosa capita quando gli americani tentano di realizzare una sportiva carenata…Scherzi a parte, la Buell RR 1000 Battletwin - progettata tra il settembre e il dicembre del 1985 da Erik Buell - riscosse, in realtà, pareri positivi sia dalla critica che dal pubblico americano. Ma solo Oltreoceano...
Gilera CX 125
Così chiamata in onore del suo “coefficiente di resistenza aerodinamica”, la CX colpì ai tempi (si parla del 1991) per il suo aspetto futuristico. Carenatura avvolgente, telaio Twin Box, cupolino inesistente, frecce integrate negli specchietti e cerchi “pieni”, sospensione anteriore monobraccio. Venne venduta fino al 1993 (anno di chiusura dello stabilimento Gilera di Arcore), ma non ottenne mai un grande favore da parte dei sedicenni di allora.
A volte i costruttori si fanno prendere la mano e pensano di anticipare i tempi, progettando modelli “rivoluzionari”. Cosa assai difficile e così la storia delle due ruote è piena di tentativi mal (o mai, come nel caso della Morbidelli) riusciti. Ecco sei esempi eclatanti.
Morbidelli V8
Partiamo proprio da lei (foto qui sopra), un avveniristico prototipo disegnato da Pininfarina nel 1992, ed equipaggiata con un esclusivo motore V8 da 848 cm3 che non ebbe però mai modo di farsi apprezzare. A causa degli elevatissimi costi di produzione e di vendita, infatti, questa particolare due ruote nonarrivò mai alla produzione in serie. Potete vederla nel museo Morbidelli e valutare l'eccellenza tecnica unita a un’estetica piuttosto discutibile…
Bimota Mantra
Forme davvero particolari quelle ideate dal designer Sacha Lakic, forse troppo anche per la prima naked riminese. La Mantra ha un aspetto tanto inconfondibile quanto frutto di un non riuscito mix (sembra) tra una Yamaha TDM 900 e una motard. Non ebbe un grande successo…
BMW K1
L’aspetto sembra quello di una moto “manga” direttamente uscita da un qualche rarissimo fumetto giapponese. Made in Monaco, la maxi turistica quadricilindrica a sogliola da 987cm3 venne prodotta tra il 1988 e il 1993 in “soli” (ma per fortuna) 6921 esemplari…
Aprilia Strack Moto 6.5
Disegnata dal francese Philippe Starck (designer padre di tanti oggetti di culto, ad esempio lo spremi agrumi dalle sembianze aliene di Alessi), la Moto è un classico esempio di moto non capita, con quell’inconfondibile forma rotonda del telaio tanto bello da vedere, quanto problematico da mettere a punto... Facile capire perchè in giro se ne vedano davvero pochissime!
Buell RR 1000 Battletwin
Ecco cosa capita quando gli americani tentano di realizzare una sportiva carenata…Scherzi a parte, la Buell RR 1000 Battletwin - progettata tra il settembre e il dicembre del 1985 da Erik Buell - riscosse, in realtà, pareri positivi sia dalla critica che dal pubblico americano. Ma solo Oltreoceano...
Gilera CX 125
Così chiamata in onore del suo “coefficiente di resistenza aerodinamica”, la CX colpì ai tempi (si parla del 1991) per il suo aspetto futuristico. Carenatura avvolgente, telaio Twin Box, cupolino inesistente, frecce integrate negli specchietti e cerchi “pieni”, sospensione anteriore monobraccio. Venne venduta fino al 1993 (anno di chiusura dello stabilimento Gilera di Arcore), ma non ottenne mai un grande favore da parte dei sedicenni di allora.
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