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La ricarica delle elettriche sarà ultra rapida?

I ricercatori dell’Università della Florida Centrale hanno sviluppato una tecnologia che consentirebbe di ricaricare gli smartphone in pochi secondi e potrebbe essere utilizzata anche per il “rifornimento” di e-bike, moto e scooter elettrici. La soluzione si basa su super condensatori avvolti in nuovi materiali realizzati con nanotecnologie
Supportano oltre 30.000 cicli
I limiti alla diffusione dei veicoli elettrici sono due, la scarsa autonomia e i tempi di ricarica lunghi. Problemi sui quali stanno lavorando numerosi centri di ricerca privati e pubblici con risultati promettenti per il futuro. Se per allungare la percorrenza di moto, scooter e altri veicoli con la “scossa” ci sono diversi studi promettenti, nel settore del “rifornimento” le soluzioni sperimentali sono meno attrattive. A cambiare la situazione potrebbe essere una scoperta di un gruppo di ricercatori del reparto delle nanotecnologie dell’Università della Florida Centrale guidato da Yeonwoong Eric Jung. Il team ha messo a punto una tecnologia basata sui super condensatori, dispositivi capaci di immagazzinare una grande quantità di energia in tempi rapidi, che consentirebbe di ricaricare smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici in pochi secondi. Il segreto dell’invenzione sarebbe nell’uso di nuovi materiali bidimensionali utilizzati per rivestire i super condensatori composti da milioni di microscopici fili. Una soluzione che permetterebbe alla parte centrale ad alta conduttività di velocizzare il trasferimento degli elettroni per la carica e alla copertura di nanomateriali di incrementare densità di energia e di potenza. Oltre ad ottenere una ricarica ultra rapida, i ricercatori sostengono che la tecnologia messa a punto conterrebbe altri vantaggi come l’aumento dei cicli di ricarica delle batterie dagli attuali 1.500 fino agli oltre 30.000 cicli previsti per i nuovi super conduttori. Il gruppo di ricerca, che ora sta brevettando la tecnologia, afferma che sono necessari ulteriori sviluppi prima dell’eventuale produzione industriale, ma che la scoperta potrebbe cambiare sensibilmente le sorti commerciali di numerosi prodotti, a cominciare dei veicoli elettrici.
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