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La moto elettrica col "buco" per battere il record di velocità - VIDEO

Si chiama WMC250EV ed è una moto elettrica realizzata dalla britannica White Motorcycle. Il suo obiettivo è quello di rivoluzionare il concetto di aerodinamica applicata alle moto. Dopo averla ammirata su cavalletto, eccola in azione!
Gioiellino col… buco!
Alla base della SBK elettrica WMC250EV è il sistema battezzato dai suoi creatori V-Air, si tratta di un tunnel aerodinamico che copre l'intera lunghezza della moto, migliorando (promettono i progettisti) la penetrazione del 70% rispetto a una sportiva tradizionale e generando un carico cinque volte superiore sulla ruota posteriore. Realizzato in fibra di carbonio, il condotto supporta la carena: passa sopra un telaio inferiore in alluminio, dove sono alloggiate l'elettronica e le batterie agli ioni di litio. Progettato utilizzando la fluidodinamica computazionale, il design della moto promette una notevole riduzione della resistenza all'aria rispetto a una Suzuki Hayabusa, un punto di riferimento del settore. Per chi se lo fosse chiesto, guardando le foto, lo sterzo, per non "sporcare" il flusso aerodinamico si basa su un forcellone oscillante anteriore in stile Bimota Tesi, collegato al manubrio tramite cavi flessibili che passano su entrambi i lati del condotto.
Altro fattore cruciale è che nonostante il… buco, la posizione di guida non è assolutamente estrema, anzi, per quote e misure si può paragonare a quella di una “normalissima” Yamaha R6.

Quattro motori elettrici
Se l’aerodinamica è sotto gli occhi di tutti, è parecchio interessante anche il sistema di propulsione: la moto infatti adotta due motori da 20kW sulla ruota anteriore abbinati a una coppia di motori da 30kW nella parte posteriore. Si tratta di un totale di 100 kW, o 134 CV. Questo però è solo l’inizio perché nei progetti dell’azienda, la WMC250EV punta a raggiungere i 250 kW (da qui il nome), vale a dire la bellezza di 335 CV. Secondo quanto dichiarato dal costruttore la moto adotta in sé tre elementi innovativi: il primo riguarda l’aerodinamica. Il secondo, denominato D-Drive è appunto la possibilità di inserire la trazione anteriore in determinate circostanze aumentando così non solo la potenza, ma anche l’efficacia della frenata rigenerativa. Il terzo elemento, denominato F-Drive, invece riguarda la trasmissione ma l’azienda non ha ancora svelato le specifiche, ha solo dichiarato che il dispositivo è in grado di rendere molto più efficace il lavoro della trasmissione a catena. Attualmente il prototipo ha toccato le 170 miglia orarie (270 km/h), ma l’obiettivo finale è quello di “polverizzare” il record ottenuto da Max Biaggi in sella alla Voxan Wattman di 228,05 mph (366 km/h). Qui sotto il primo video della moto in azione, buona visione!
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