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KTM: oggi i libri in tribunale, il perché di una crisi

KTM avvierà oggi la richiesta di procedura giudiziaria per evitare il fallimento. Il piano prevede una drastica riduzione dei costi e della produzione con lo stop della produzione in Austria 

Libri in tribunale

Parte del gruppo Pierer Mobility insieme a Husqvarna, Gas gas e MV Agusta, KTM  oggi, venerdì 29 novembre, ha fatto richiesta al tribunale di avviare la procedura di ristrutturazione in auto-amministrazione così come previsto dalla normativa austriaca. Un misura d’emergenza che dovrebbe garantire la continuità aziendale ed evitare il fallimento. L’obiettivo è giungere a un accordo con i creditori entro 90 giorni, per avviare un piano di riorganizzazione che permetta al marchio di uscire dalla crisi. “Stiamo affrontando una delle sfide più grandi della nostra storia - ha dichiarato Pierer, Ceo del gruppo -  ma siamo determinati a trasformare questa crisi in un’opportunità per costruire un futuro più solido per KTM”. 

Il piano di ristrutturazione

La strategia si basa su una riduzione progressiva delle scorte che adegui l'eccesso di produzione e il contenimento dei costi operativi. Questo comporterà un impatto economico significativo, con una taglio superiore a 1 miliardo di euro nelle sedi austriache tra il 2025 e il 2026. Tra le misure previste figurano svalutazioni di beni, una profonda revisione dei costi fissi ed un’altrettanto significativa riduzione del personale. Più nel dettaglio, si prevede che circa 300 dei 5.000 dipendenti siano a rischio licenziamento. Inoltre, a gennaio e febbraio 2025, gli stabilimenti austriaci fermeranno la produzione, mentre le operazioni proseguiranno nei siti in India e Cina grazie alla collaborazione con Bajaj che sta garantendo tutto il suo supporto. Nonostante le sfide di non poco conto, Pierer e il co-CEO Gottfried Neumeister, entrato in azienda a settembre, restano fiduciosi: “La passione dei nostri dipendenti - hanno dichiarato - è il nostro vantaggio competitivo. Con questo spirito, siamo convinti di poter tornare a produrre motociclette innovative e vincenti”. Tra i progetti futuri per KTM ci sono infatti anche lo sviluppo di moto elettriche ad alte prestazioni e l’adozione di tecnologie digitali avanzate per migliorare l’esperienza di guida. “Vogliamo trasformare questa crisi in un’opportunità per costruire il futuro - ha ribadito Pierer - Stiamo lavorando su nuove tecnologie che ci permetteranno di ridefinire gli standard del settore”. 

Le origini della crisi

La situazione di KTM è grave. Come già vi raccontavamo qui, nell’ultimo anno (16 mesi per l’esattezza), la casa austriaca ha visto un peggioramento drammatico della sua situazione finanziaria, con un debito crescente e una perdita del 90% del valore azionario. Ad oggi il debito accumulato si aggira intorno ai 250 milioni di euro, distribuiti tra tre principali creditori, mentre per il 2024 si stimano perdite superiori ai 900 milioni di euro. Il motivo principale lo si rintraccia nella sovrapproduzione di circa mille moto al giorno, che ha portato a ingenti scorte invendute che giacciono nei piazzali, aggravando ulteriormente la già critica situazione economica. “Abbiamo sempre puntato in alto, ma non avevamo previsto l’impatto di una crescita così rapida,” ha dichiarato Pierer. 

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