KTM, MV Agusta, Husqvarna e GasGas non bastano: Pierer Mobility è in crisi
Il netto calo delle vendite sia nel comparto moto che in quello bici, nonché il pesante indebitamento hanno messo in difficoltà Pierer Mobility. Le prospettive non sono buone, ma, secondo gli analisti, la holding ha le spalle sufficientemente larghe per resistere al colpo e tornare in sella
Giorni difficili per la Pierer Mobility (la holding che controlla KTM e MV Agusta) che, secondo quanto riportato dal Sole24 Ore a causa dei conti semestrali negativi, sta attraversando un momento tutt’altro che roseo. L'analisi del quotidiano economico entra nel dettaglio spiegando che il fatturato ha toccato 1 miliardo di euro, con il 93% proveniente dal settore motociclistico, ma nel 2024 si è registrato un calo del 27% rispetto all'anno precedente, per una perdita netta di 172 milioni di euro rispetto a un utile di 53 milioni nello stesso periodo dell'anno scorso. Il debito, quasi raddoppiato a 1,45 miliardi di euro, è stato causato sia dai risultati negativi che dagli impegni di capitale più elevati. Gli interessi saranno cari da pagare. Ma guardiamo ai numeri più nel dettaglio.
Vendite in calo e debiti crescenti
Il primo “colpo” è arrivato dal calo delle vendite moto, scese del 21,2% con 147.496 modelli venduti. Male considerato che, come ricordato sopra, da lì proviene oltre il 90% del fatturato. Non meglio il - promettente - settore delle bici a pedalata assistita, con vendite anche in questo caso calate del 26% rispetto allo scorso anno. Discorso analogo per le bici tradizionali, protagoniste di un calo del 19%, per un totale di sole 25.049 unità vendute. Risultato? Per quanto riguarda la gestione finanziaria, l’Ebitda si attesta a -102 milioni di euro, ben lontano cioè dai 179 milioni di utile del 2023. Infine il cash flow operativo, risultato negativo per 414 milioni di euro.
Le cause del crollo e le contromisure
La holding ha spiegato che “i principali fattori che hanno determinato i risultati del primo semestre sono il calo delle vendite dovuto al contesto economico, soprattutto negli USA, le spese legate alla ristrutturazione del segmento biciclette, nonché i crescenti costi di produzione e del personale in Europa”. Una crisi che l'azienda ha promesso di superare mediante l’adozione di una serie di misure, tra cui “una significativa riduzione dei costi” ed il taglio di 200 posti di lavoro. La produzione verrà inoltre ridotta del 25% e ci sarà un focus maggiore sui marchi premium.
Prospettive future
Nonostante le difficoltà, Pierer Mobility ha confermato le previsioni per il 2024, già riviste al ribasso a giugno. Si attende una seconda metà dell’anno migliore grazie a “prodotti con margini più alti”, ma complessivamente si prevede un calo delle vendite tra il 10% e il 15%. Gli analisti della banca d'investimento americana Stifel sono cauti: “Pierer non è ancora tornata in sella” e sottolineano come “l'elevato debito netto sia preoccupante e comporti alti costi per interessi”. Ciò detto, è stato comunque ricordato che Pierer Mobility continua a presentarsi come “la holding del principale produttore europeo di veicoli a due ruote a motore”, con un portafoglio di marchi che, oltre alle già citate KTM e MV Agusta, comprende anche GASGAS e, indirettamente, Husqvarna.