KM22: la Moto Guzzi da sparo di Kaffeemaschine
Dallo specialista tedesco arriva questa café racer su base Moto Guzzi capace di dire la sua sia in pista che su strada. La KM22 è nata dalle ceneri di una 850T del 1974 e si ispira allo stile delle moto sportive anni Settanta, sfoggiando dettagli di altissima qualità come l'attillato vestitino in fibra carbonio
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Fuoriserie
L’ultima creazione di Axel Budde
Negli ultimi sette anni Axel Budde, deus ex machina di Kaffeemaschine, si è specializzato in Moto Guzzi, realizzando special sempre più interessanti. L’ultima nata è la KM22, diversamente dal solito non si tratta di una moto realizzata su commissione, ma di un progetto libero. Axel voleva qualcosa di moderno, ispirandosi comunque alle moto da corsa anni 70/80. La base di partenza è stato quindi un telaio "Tonti" preso da una 850T del 1974, modificato per ospitare il codino monoposto. Il motore e la trasmissione invece derivano da una Le Mans MK IV: la termica è stata rivista dal customizzatore tedesco, che ha anche aumentato la cilindrata (salita a 1100 cm3) e il rapporto di compressione. Il bicilindrico monta ora bielle Carillo, albero a camme racing e valvole alleggerite e respira tramite carburatori Dell’Orto da 40 mm e uno scarico Kaffeemaschine in acciaio inox. Per compensare le prestazioni maggiorate (il risultato finale è di 97 CV alla ruota per 177 kg), Axel ha affinato il reparto ciclistico: all’anteriore ha montato la forcella di una Yamaha R6, utilizzando piastre di sterzo BMW e adattando il cerchio Moto Guzzi e le pinze Brembo originali, mentre al posteriore ha montato ammortizzatori Wilbers. I cerchi invece sono di una Le Mans Mk V, fresati ad hoc per ottenere un look più “leggero”. La carrozzeria ha forme classiche, ma è in fibra di carbonio: la sella e il codine (che integra un faro a LED) sono stati disegnati dal customizzatore tedesco, per accordarsi con il serbatoio in stile Magni e il cupolino, ispirato a quello della mitica Le Mans I. Tutte le parti in alluminio sono diventate nere, mentre i dettagli in acciaio sono stati cromati o verniciati, senza trascurare alcun particolare. Per la colorazione, invece, Axel si è ispirato alla livrea Lava Orange della Porsche GT3 RS. “Volevo una moto in grado di coprire due ruoli: quello di un brillante moto su strada e quello di una moto da corsa vintage per la pista. Infatti c’è una tabella portanumero da montare sotto la sella”. Il risultato (che vedete nel dettaglio nella nostra gallery) è stato pienamente raggiunto.
Negli ultimi sette anni Axel Budde, deus ex machina di Kaffeemaschine, si è specializzato in Moto Guzzi, realizzando special sempre più interessanti. L’ultima nata è la KM22, diversamente dal solito non si tratta di una moto realizzata su commissione, ma di un progetto libero. Axel voleva qualcosa di moderno, ispirandosi comunque alle moto da corsa anni 70/80. La base di partenza è stato quindi un telaio "Tonti" preso da una 850T del 1974, modificato per ospitare il codino monoposto. Il motore e la trasmissione invece derivano da una Le Mans MK IV: la termica è stata rivista dal customizzatore tedesco, che ha anche aumentato la cilindrata (salita a 1100 cm3) e il rapporto di compressione. Il bicilindrico monta ora bielle Carillo, albero a camme racing e valvole alleggerite e respira tramite carburatori Dell’Orto da 40 mm e uno scarico Kaffeemaschine in acciaio inox. Per compensare le prestazioni maggiorate (il risultato finale è di 97 CV alla ruota per 177 kg), Axel ha affinato il reparto ciclistico: all’anteriore ha montato la forcella di una Yamaha R6, utilizzando piastre di sterzo BMW e adattando il cerchio Moto Guzzi e le pinze Brembo originali, mentre al posteriore ha montato ammortizzatori Wilbers. I cerchi invece sono di una Le Mans Mk V, fresati ad hoc per ottenere un look più “leggero”. La carrozzeria ha forme classiche, ma è in fibra di carbonio: la sella e il codine (che integra un faro a LED) sono stati disegnati dal customizzatore tedesco, per accordarsi con il serbatoio in stile Magni e il cupolino, ispirato a quello della mitica Le Mans I. Tutte le parti in alluminio sono diventate nere, mentre i dettagli in acciaio sono stati cromati o verniciati, senza trascurare alcun particolare. Per la colorazione, invece, Axel si è ispirato alla livrea Lava Orange della Porsche GT3 RS. “Volevo una moto in grado di coprire due ruoli: quello di un brillante moto su strada e quello di una moto da corsa vintage per la pista. Infatti c’è una tabella portanumero da montare sotto la sella”. Il risultato (che vedete nel dettaglio nella nostra gallery) è stato pienamente raggiunto.
Foto e immagini
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