Kawasaki KLX 250 Knuckle WhackJob
Nata quasi per caso, questa Kawasaki KLX 250 è stata realizzata dal Knuckle WhackJob di Jakarta. Il proprietario voleva cambiare solo un paio di pezzi, ma il preparatore ha provato a convincerlo ad andare oltre. C’è riuscito: il risultato è una special completamente riprogettata
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Fuoriserie
Kawasaki KLX250 Special
Quando il proprietario di questa (ex) Kawasaki KLX 250 s’è rivolto ai ragazzi di Knuckle WhackJob di Jakarta, il piano era semplicemente quello di “innestarvi” un nuovo braccio oscillante preso da una Yamaha YZ250. Niente di più… Come spesso accade, però, ci si è fatti prendere la mano e, cambiando un pezzo qua e uno là, il risultato finale è una special completamente riprogettata. Il motore - sabbiato e poi abbinato ad un nuovo scarico FMF Power Core 4 - è forse l’unica parte originale rimasta di tutta la moto…
Tutta nuova la carrozzeria, a cominciare dal serbatoio che, se non fosse per la livrea particolare, parrebbe provenire da una vecchia enduro. In realtà è stato progettato e realizzato a mano dai ragazzi di Knuckle WhackJob.
Realizzati su misura anche radiatore e pannelli laterali, con quello di destra sagomato per accogliere lo scarico montato più in alto. Anche la sella è tutta nuova, disegnata lunga per permettere al pilota di muoversi più agilmente e terminante in un parafango modellato con fanalino LED in stile classic.
L’ampio manubrio ha protezioni Renthal, manopole e controlli ProTaper e interruttori Domino. A dare un look ancora più “estremo” l’altissimo parafango anteriore e le protezioni Acerbis poste sulle forcelle. D’impatto il gruppo ottico sdoppiato in stile vintage, protetto da gabbia in acciaio fatta a mano.
A completamento del tutto la livrea, molto bella e di chiara ispirazione anni Settanta: un azzurro cielo particolarmente acceso contrastato dalle strisce bianche, rosse (che richiamano le manopole) e dorate del serbatoio. Rifinito in nero opaco tutto il resto, dal telaio alla sella, cerchi compresi, con la sola esclusione di ammortizzatori e scarico. Tocco di classe, infine, la catena blu e il cablaggio freno posteriore rosso come le manopole e la striscia sul serbatoio.
Tutta nuova la carrozzeria, a cominciare dal serbatoio che, se non fosse per la livrea particolare, parrebbe provenire da una vecchia enduro. In realtà è stato progettato e realizzato a mano dai ragazzi di Knuckle WhackJob.
Realizzati su misura anche radiatore e pannelli laterali, con quello di destra sagomato per accogliere lo scarico montato più in alto. Anche la sella è tutta nuova, disegnata lunga per permettere al pilota di muoversi più agilmente e terminante in un parafango modellato con fanalino LED in stile classic.
L’ampio manubrio ha protezioni Renthal, manopole e controlli ProTaper e interruttori Domino. A dare un look ancora più “estremo” l’altissimo parafango anteriore e le protezioni Acerbis poste sulle forcelle. D’impatto il gruppo ottico sdoppiato in stile vintage, protetto da gabbia in acciaio fatta a mano.
A completamento del tutto la livrea, molto bella e di chiara ispirazione anni Settanta: un azzurro cielo particolarmente acceso contrastato dalle strisce bianche, rosse (che richiamano le manopole) e dorate del serbatoio. Rifinito in nero opaco tutto il resto, dal telaio alla sella, cerchi compresi, con la sola esclusione di ammortizzatori e scarico. Tocco di classe, infine, la catena blu e il cablaggio freno posteriore rosso come le manopole e la striscia sul serbatoio.
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