Ivano Beggio: ecco l’autobiografia del patron di Aprilia
In questa autobiografia postuma il patron veneto racconta la sua storia, da quando prese in mano la piccola fabbrica di biciclette e motorini fondata dal papà e la portò a diventare la più grande casa europea fino al crack dei primi anni 2000
Image
News
Una grande avventura
Come nasce un regno, come si trasforma in un impero e come poi sfugge dalle mani del suo creatore. C’è tutto questo e molto altro ne “Ivano Beggio, la mia Aprilia”, l’autobiografia postuma di Ivano Beggio, pubblicata proprio in questi giorni. Ma sarebbe superficiale limitarsi alla storia dell’Aprilia e del suo fondatore, perché dalle 248 pagine del volume emergono aspetti sconosciuti e bellissimi di Beggio, che si svela – per chi non lo ha conosciuto veramente va vicino – uomo di notevole spessore e grandi principi morali. Oltre che di notevoli capacità imprenditoriali, queste tutt’altro che ignote.
Il manager veneto racconta la sua storia, da quando nel 1965 prese in mano la piccola fabbrica di biciclette e motorini fondata dal papà Alberto, portandola in pochi anni a diventare la più grande casa europea di motociclette. Un’azienda capace di vincere decine di titoli mondiali, protagonista di una crescita straordinariamente veloce, con fatturati da capogiro. Vengono citati anche quelli.
Beggio racconta con grande sincerità pure il crack, il momento in cui nel 2004, a seguito di una improvvisa crisi economica dovuta anche all’acquisto della Guzzi – da lui stesso definito ”azzardato” – fu costretto a cedere l’Aprilia al Gruppo Piaggio, e si ritirò a vita privata. Racconta anche di quanto sia stata importante la moglie Tina in alcune delle sue scelte, il rapporto con Sai Baba, la sua fede cattolica e la sua passione per le moto.
Quando scomparve improvvisamente, il 13 marzo 2018, aveva appena terminato di scrivere questa autobiografia con l’aiuto di Claudio Pavanello, per molti anni responsabile stampa Aprilia.
Dopo un periodo di riflessione, la signora Tina Beggio ha deciso di completare l’opera, affidando sempre a Claudio Pavanello il compito di raccogliere la testimonianza di tanti piloti e tecnici che hanno collaborato con l’Ingegner Beggio.
Aggiornata con i ricordi di piloti (come Rossi, Reggiani, Biaggi, Capirossi), tecnici (quali Dall’Igna, Witteveen, Macchi) e giornalisti che lo hanno conosciuto, illustrata da oltre 250 foto, la autobiografia è ora in vendita a soli 25 euro (prezzo volto a coprire le spese di realizzazione delle 2000 copie, senza alcun lucro) sul sito ivanobeggio.com .
Come nasce un regno, come si trasforma in un impero e come poi sfugge dalle mani del suo creatore. C’è tutto questo e molto altro ne “Ivano Beggio, la mia Aprilia”, l’autobiografia postuma di Ivano Beggio, pubblicata proprio in questi giorni. Ma sarebbe superficiale limitarsi alla storia dell’Aprilia e del suo fondatore, perché dalle 248 pagine del volume emergono aspetti sconosciuti e bellissimi di Beggio, che si svela – per chi non lo ha conosciuto veramente va vicino – uomo di notevole spessore e grandi principi morali. Oltre che di notevoli capacità imprenditoriali, queste tutt’altro che ignote.
Il manager veneto racconta la sua storia, da quando nel 1965 prese in mano la piccola fabbrica di biciclette e motorini fondata dal papà Alberto, portandola in pochi anni a diventare la più grande casa europea di motociclette. Un’azienda capace di vincere decine di titoli mondiali, protagonista di una crescita straordinariamente veloce, con fatturati da capogiro. Vengono citati anche quelli.
Beggio racconta con grande sincerità pure il crack, il momento in cui nel 2004, a seguito di una improvvisa crisi economica dovuta anche all’acquisto della Guzzi – da lui stesso definito ”azzardato” – fu costretto a cedere l’Aprilia al Gruppo Piaggio, e si ritirò a vita privata. Racconta anche di quanto sia stata importante la moglie Tina in alcune delle sue scelte, il rapporto con Sai Baba, la sua fede cattolica e la sua passione per le moto.
Quando scomparve improvvisamente, il 13 marzo 2018, aveva appena terminato di scrivere questa autobiografia con l’aiuto di Claudio Pavanello, per molti anni responsabile stampa Aprilia.
Dopo un periodo di riflessione, la signora Tina Beggio ha deciso di completare l’opera, affidando sempre a Claudio Pavanello il compito di raccogliere la testimonianza di tanti piloti e tecnici che hanno collaborato con l’Ingegner Beggio.
Aggiornata con i ricordi di piloti (come Rossi, Reggiani, Biaggi, Capirossi), tecnici (quali Dall’Igna, Witteveen, Macchi) e giornalisti che lo hanno conosciuto, illustrata da oltre 250 foto, la autobiografia è ora in vendita a soli 25 euro (prezzo volto a coprire le spese di realizzazione delle 2000 copie, senza alcun lucro) sul sito ivanobeggio.com .
Aggiungi un commento