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Italian Challenge, va in archivio la quita edizione

I partecipanti hanno completato le quattro tappe a Maratea, dopo 1200km di percorso che hanno attraversato la penisola da nord a sud. Paesaggi incantevoli e una particolare attenzione alla cultura del territorio i tratti distintivi della manifestazione organizzata da Mirco Urbinati
Si è concluso a Maratea, dopo quattro giorni di viaggio, la quinta edizione dell'Italian Challenge, manifestazione motociclistica internazionale Discovering iscritta al calendario FIM e FMI. Oltre 1200 i chilometri percorsi dai partecipanti, che hanno fatto tappa a Cascia, Campitello Matese, Venosa e appunto Maratea), partendo da Misano Adriatico, dove era ubicato il village della manifestazione ideata da Mirco Urbinati.

Partecipazioni importanti
Presente all’Italian Challenge il team Ducati, che ha visto la partecipazione di Beppe Gualini, Mario Ciaccia e Klaus Nennewitz alla guida di tre Ducati Multistrada V4 S. È stato confermato inoltre anche quest’anno il supporto all’evento da parte della Federazione Motociclistica Internazionale grazie alla presenza del delegato per il Mototurismo Thomas Viale, che ha partecipato alla manifestazione documentando l’intero viaggio, con foto e video.
Le moto presenti all'evento erano divise in due categorie: storiche fino al 1992 e moderne, ed era possibile partecipare sia individualmente che in squadre di minimo tre piloti.

Il regolamento
L'Italian Challenge non è una manifestazione agonistica, ma ha un carattere puramente storico-culturale, per dare modo ai partecipanti di conoscere in modo giocoso i luoghi, la storia, la cultura, le tradizioni e l’arte della nostra penisola. Il percorso è stato suddiviso in quattro tappe, per una media di 300 chilometri al giorno, di cui il 30 % in off road e il 70 % su strade secondarie aperte al pubblico. Come sempre, a farla da padrone, è stato l'aspetto paesaggistico, particolarmente premiante per i motociclisti iscritti.
L'itinerario è stato fornito come traccia .gpx ai partecipanti, che poi hanno navigato – in alcuni settori del percorso- a way point. Nei tratti che dovevano essere localizzati dagli iscritti senza traccia GPS erano stati istituiti i controlli di passaggio, per una sorta di “caccia al tesoro”. Durante lo svolgimento delle tappe i partecipanti sono stati comunque dotati di un comodo Road Book cartaceo.
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