Istat, pochi i pendolari a due ruote
L’ultimo rapporto sulla mobilità di Istat conferma l’auto come mezzo preferito per recarsi in ufficio o a scuola seguito a grande distanza dagli spostamenti a piedi. Scooter e moto sono utilizzate soltanto dal 3,5% di lavoratori e studenti, un valore di poco inferiore a quello relativo alla biciclette. Crescono le condivisioni di bike e scooter
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30 milioni di pendolari
Sono circa il 7% gli italiani che scelgono le due ruote, a motore o a pedali, per recarsi al lavoro o a scuola. È quanto emerge dal rapporto “Spostamenti quotidiani e nuove forme di mobilità” di Istat, studio che “fotografa” le abitudini dei cittadini nel muoversi per gli impegni giornalieri. Un ambito che coinvolge 30 milioni di connazionali, 2 in più rispetto a 20 anni fa, nel quale a dominare continua a essere l’auto, scelta dal 61,6% delle persone contro il 62,7% registrato nel 2007. Un lieve calo che non incide sulla leadership come testimonia la suddivisione per tipologia di spostamento: il 47,3% di lavoratori e studenti guida l’auto per arrivare a destinazione, il 16,2% sale sulla vettura come passeggero, mentre il 7,8% sceglie tram e bus, il 5,7% pullman e corriere, il 4,4% il treno, il 3,7% la bici, il 3,6% la metropolitana, il 3,5% scooter e moto e il 2% bus aziendali o scolastici. C’è poi un 17,4% che va in ufficio o a scuola a piedi e che porta le statistiche di Istat oltre il 100% del totale, superamento giustificato dai viaggi multimodali, ossia composti da due o più modalità che rappresentano il 15,4% degli spostamenti.
Gli studenti amano meno le due ruote
Le ragioni che induce il 50% della popolazione a spostarsi sono il lavoro per il 35,5% degli italiani e lo studio per il 18,5%. Due categorie con abitudini diverse, in parte motivate dalla minore età degli studenti, molti dei quali privi di patente. Gli occupati usano per il 69,2% l’auto come guidatore e il 5,4% come passeggero, mentre le altre modalità sono marginali. Viceversa, gli studenti camminano di più (27,9% contro il 12% dei lavoratori) e utilizzano maggiormente bus (12,5% anziché 5,4%), corriere (12,3% anziché 2,4%) e scuolabus (5,1% anziché 0,5%). Il mezzo dominante, però, rimane l’auto, soprattutto come passeggero (37%) che come guidatore (5%). Sorprende un po’ la ritrosia degli studenti per le due ruote: solo il 2,7% usa la bici (il 4,2% tra gli occupati) e il 2% lo scooter o la moto (4,3% tra i lavoratori).
Si pedala più al Nord
Dall’analisi storica delle abitudini di mobilità emergono altri dati interessanti. Gli spostamenti di breve durata (fino a 15 minuti) sono i più frequenti, ma in calo da 49,1% del 2007 al 45,9% del 2017, mentre aumentano quelli intermedi (da 16 a 29 minuti) e quelli con tempo variabile (dall’11,7 al 14%). In crescita sono pure i tragitti con il 44,3% delle destinazioni fuori dal Comune di residenza (nel 2007 erano il 41,6%). La scelta della modalità di spostamento cambia poco, se non per il già citato lieve calo dell’uso dell’auto e per un incremento, seppur modesto, delle forme di mobilità più sostenibili e alternative. In particolare aumentano gli “spostamenti attivi”, ossia di chi va a piedi o in bici, passati nell’arco di un decennio dal 18 al 19,1% per merito soprattutto dei camminatori visto che la quota di chi usa il ciclo come mezzo esclusivo cala dal 1,8 al 1,7%. Un dato che sembra confermare la scarsa incidenza della nuova mobilità elettrica, quella delle e-bike, per gli spostamenti quotidiani, mentre il boom delle vendite degli ultimi anni appare più diretto alla sfera del tempo libero. Da segnalare anche che i cittadini più amanti dei pedali sono quelli della provincia di Bolzano (5,7% degli spostamenti totali) seguiti dai veneti (4,6%) e dai trentini (3,8%), mentre gli abitanti di Basilicata e Sicilia chiudono la classifica con lo 0,2%.
Cresce la mobilità alternativa
In tema di mobilità alternativa cresce il car pooling (il 7,4% dei pendolari lo utilizza almeno una volta alla settimana) e lo sharing di cicli, scooter e auto, grazie a un’offerta in aumento che al 31 dicembre 2017 contava 357 servizi e circa 47.700 mezzi, dei quali l’83% sono biciclette, il 16% automobili e l’1% scooter. In totale a sfruttare la condivisione almeno una volta all’anno sono più di 1,2 milioni di cittadini, con le auto che attirano oltre 750mila persone e le bici circa mezzo milione, mentre manca il dato relativo agli scooter. Il bike sharing ha una quota di utenti ancora marginale (meno dell’1% tra i maggiorenni), ma è in crescita del 30% rispetto al 2016. A utilizzarlo sono soprattutto giovani e persone con titoli di studio alto e residenti nelle grandi città del Nord Italia dove il servizio è più diffuso.
Sono circa il 7% gli italiani che scelgono le due ruote, a motore o a pedali, per recarsi al lavoro o a scuola. È quanto emerge dal rapporto “Spostamenti quotidiani e nuove forme di mobilità” di Istat, studio che “fotografa” le abitudini dei cittadini nel muoversi per gli impegni giornalieri. Un ambito che coinvolge 30 milioni di connazionali, 2 in più rispetto a 20 anni fa, nel quale a dominare continua a essere l’auto, scelta dal 61,6% delle persone contro il 62,7% registrato nel 2007. Un lieve calo che non incide sulla leadership come testimonia la suddivisione per tipologia di spostamento: il 47,3% di lavoratori e studenti guida l’auto per arrivare a destinazione, il 16,2% sale sulla vettura come passeggero, mentre il 7,8% sceglie tram e bus, il 5,7% pullman e corriere, il 4,4% il treno, il 3,7% la bici, il 3,6% la metropolitana, il 3,5% scooter e moto e il 2% bus aziendali o scolastici. C’è poi un 17,4% che va in ufficio o a scuola a piedi e che porta le statistiche di Istat oltre il 100% del totale, superamento giustificato dai viaggi multimodali, ossia composti da due o più modalità che rappresentano il 15,4% degli spostamenti.
Gli studenti amano meno le due ruote
Le ragioni che induce il 50% della popolazione a spostarsi sono il lavoro per il 35,5% degli italiani e lo studio per il 18,5%. Due categorie con abitudini diverse, in parte motivate dalla minore età degli studenti, molti dei quali privi di patente. Gli occupati usano per il 69,2% l’auto come guidatore e il 5,4% come passeggero, mentre le altre modalità sono marginali. Viceversa, gli studenti camminano di più (27,9% contro il 12% dei lavoratori) e utilizzano maggiormente bus (12,5% anziché 5,4%), corriere (12,3% anziché 2,4%) e scuolabus (5,1% anziché 0,5%). Il mezzo dominante, però, rimane l’auto, soprattutto come passeggero (37%) che come guidatore (5%). Sorprende un po’ la ritrosia degli studenti per le due ruote: solo il 2,7% usa la bici (il 4,2% tra gli occupati) e il 2% lo scooter o la moto (4,3% tra i lavoratori).
Si pedala più al Nord
Dall’analisi storica delle abitudini di mobilità emergono altri dati interessanti. Gli spostamenti di breve durata (fino a 15 minuti) sono i più frequenti, ma in calo da 49,1% del 2007 al 45,9% del 2017, mentre aumentano quelli intermedi (da 16 a 29 minuti) e quelli con tempo variabile (dall’11,7 al 14%). In crescita sono pure i tragitti con il 44,3% delle destinazioni fuori dal Comune di residenza (nel 2007 erano il 41,6%). La scelta della modalità di spostamento cambia poco, se non per il già citato lieve calo dell’uso dell’auto e per un incremento, seppur modesto, delle forme di mobilità più sostenibili e alternative. In particolare aumentano gli “spostamenti attivi”, ossia di chi va a piedi o in bici, passati nell’arco di un decennio dal 18 al 19,1% per merito soprattutto dei camminatori visto che la quota di chi usa il ciclo come mezzo esclusivo cala dal 1,8 al 1,7%. Un dato che sembra confermare la scarsa incidenza della nuova mobilità elettrica, quella delle e-bike, per gli spostamenti quotidiani, mentre il boom delle vendite degli ultimi anni appare più diretto alla sfera del tempo libero. Da segnalare anche che i cittadini più amanti dei pedali sono quelli della provincia di Bolzano (5,7% degli spostamenti totali) seguiti dai veneti (4,6%) e dai trentini (3,8%), mentre gli abitanti di Basilicata e Sicilia chiudono la classifica con lo 0,2%.
Cresce la mobilità alternativa
In tema di mobilità alternativa cresce il car pooling (il 7,4% dei pendolari lo utilizza almeno una volta alla settimana) e lo sharing di cicli, scooter e auto, grazie a un’offerta in aumento che al 31 dicembre 2017 contava 357 servizi e circa 47.700 mezzi, dei quali l’83% sono biciclette, il 16% automobili e l’1% scooter. In totale a sfruttare la condivisione almeno una volta all’anno sono più di 1,2 milioni di cittadini, con le auto che attirano oltre 750mila persone e le bici circa mezzo milione, mentre manca il dato relativo agli scooter. Il bike sharing ha una quota di utenti ancora marginale (meno dell’1% tra i maggiorenni), ma è in crescita del 30% rispetto al 2016. A utilizzarlo sono soprattutto giovani e persone con titoli di studio alto e residenti nelle grandi città del Nord Italia dove il servizio è più diffuso.
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