Incidente Val di Susa, Matteo è tornato a casa
Matteo è uscito dall'ospedale per continuare il suo lungo percorso di recupero. Le condizioni sono migliorate, ma non ha recuperato ancora la funzionalità della gamba sinistra e soffre di perdite di memoria causate dal trauma dell'impatto
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Un passo verso il recupero
Dopo oltre due mesi di ricovero, Matteo Penna è uscito dall'ospedale. Il 29enne, alla guida della sua moto, si trovava in Val Susa con la fidanzata Elisa, e, dopo un banale diverbio, era stato travolto da un furgone guidato da Maurizio De Giulio, attualmente detenuto in carcere. Elisa era morta sul colpo, Matteo era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Ora non ha ancora ripreso la funzionalità della gamba sinistra e il braccio destro è ingessato a causa dell'ultimo intervento subito ma le sue condizioni sono in via di miglioramento.
Questi mesi per Matteo sono stati critici, il ragazzo è sopravvissuto a traumi gravissimi: quando è entrato in ospedale, in base ai criteri di valutazione Gsc (Glasgow Coma Scale), era prima a livello 5 e poi era sceso a 3, cioè a un passo dalla morte clinica. Qualche giorno dopo aveva iniziato a riprendersi e anche se il peggio è passato, il suo quadro non è del tutto definito. È affetto infatti da perdita di memoria, i suoi ricordi si sono fermati a poche ore prima dell'incidente: le fasi cruciali dell’impatto sono state resettate. Non ricorda il furgone, uscito da una strada laterale senza rispettare la precedenza, né la sua reazione e la manata sullo specchietto del Transit che avrebbe scatenato la follia assassina di De Giulio. I PM sperano che Matteo possa quanto prima offrire una deposizione completa, in modo da avviare il processo che vede Maurizio De Giulio accusato di omicidio volontario.
Dopo oltre due mesi di ricovero, Matteo Penna è uscito dall'ospedale. Il 29enne, alla guida della sua moto, si trovava in Val Susa con la fidanzata Elisa, e, dopo un banale diverbio, era stato travolto da un furgone guidato da Maurizio De Giulio, attualmente detenuto in carcere. Elisa era morta sul colpo, Matteo era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Ora non ha ancora ripreso la funzionalità della gamba sinistra e il braccio destro è ingessato a causa dell'ultimo intervento subito ma le sue condizioni sono in via di miglioramento.
Questi mesi per Matteo sono stati critici, il ragazzo è sopravvissuto a traumi gravissimi: quando è entrato in ospedale, in base ai criteri di valutazione Gsc (Glasgow Coma Scale), era prima a livello 5 e poi era sceso a 3, cioè a un passo dalla morte clinica. Qualche giorno dopo aveva iniziato a riprendersi e anche se il peggio è passato, il suo quadro non è del tutto definito. È affetto infatti da perdita di memoria, i suoi ricordi si sono fermati a poche ore prima dell'incidente: le fasi cruciali dell’impatto sono state resettate. Non ricorda il furgone, uscito da una strada laterale senza rispettare la precedenza, né la sua reazione e la manata sullo specchietto del Transit che avrebbe scatenato la follia assassina di De Giulio. I PM sperano che Matteo possa quanto prima offrire una deposizione completa, in modo da avviare il processo che vede Maurizio De Giulio accusato di omicidio volontario.
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