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Incidente Michael Schumacher – Primi tentativi di risveglio

A un mese dal tragico incidente sugli sci, Schumacher è ancora in coma farmacologico. Cominciano però a  trapelare voci secondo le quali i medici starebbero per inizare a ridurre i farmaci per cercare di risvegliarlo, ma le possibilità che Michael ritorni quello di prima sono, secondo gli esperti, limitate
Un mese dall'incidente
Esattamente un mese fa, Michael Schumacher è stato e ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Grenoble a seguito del violento trauma cranico riportato a seguito fi una caduta con gli sci. Dopo l'intervento d'urgenza per limitare la pressione intracranica il pilota è stato messo in coma farmacologico, una terapia necessaria per mantenere la pressione intracranica bassa e evitare di peggiorare una situazione molto delicata. I traumi riportati da Michael, infatti, siano vasti e i medici fino ad oggi non hanno sciolto la prognosi. negli ultimi giorni però sono circolate indiscrezioni secondo le quali si starebbe procedendo a un risveglio progressivo del tedesco. Il primo step è quello di mettere in grado di Michael di respirare autonomamente, senza l'aiuto delle macchine. Riguardo le possibilità di un suo recupero, la scienza non è in grado di fornire risposte esatte, Gary Hartstein, il medico della Formula 1, in questo è stato chiaro: “Michael  presenta ematomi nella parte destra, sinistra e centrale del cervello. La parte centrale è quella dove si concentrano le funzioni più importanti: consapevolezza, respiro, controllo della pressione. Il quadro dipinto dai neurologi, dunque, è decisamente drammatico". Per Hartstein dunque è improbabile che Michael torni a essere quello di prima. Un altro luminare, il neurologo belg Steven Laureys, massimo esponente nell'ambito delle ricerche medica sul coma è stato chiaro: “Circa il 50% dei pazienti colpiti da trauma cranico, e in coma dopo un mese, riportano patologie neurologiche permanenti. Dopo sei mesi di coma solo il 20% dei pazienti si sveglia. Le possibilità di risveglio si riducono drasticamente per chi trascorre più di un anno in  stato vegetativo.” A questo punto, è evidente, il tempo diventa un fattore fondamentale per Michael e le sue possibilità di guarigione. 
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Alessandro Pippo
Mer, 01/29/2014 - 22:47
Preferisco personalemnte considerare che: 1) NON esiste al mondo uno stesso stato di coma. 2) NON esiste al mondo NESSUNO che possa fare previsioni veritiere, si tratta di mere ipotesi che potrebbe per asssurdo fare anche un bambino: a) va male;b)si sveglia e non è piu' come prima; c) si sveglia e ricomincia la vita abituale poco dopo; le tre possibilità Ipotetiche son queste, quindi solo chiacchiere! L'essere umano utilizza una MINIMA percentuale della massa cerebrale, inferiore al 10% per il piu' emerito scienziato mondiale! E questi sono i Fatti incontenstabili: il corpo di Michael è quì ed il suo "io" si trova altrove e stà andando avanti.....forse cammina e cammina nel tunnel quasi buio, forse dopo questo tempo è diventato leggero e deve rallentare ancor di piu' altrimenti la spinta lofarebbe volare.....e lui resiste ancora....a questo punto è nelle mani di Dio: se magari non si voltasse mai indietro...se continuasse ad avanzare senza dubbio...SE ciò avvenisse mai, allora in fondo alla fine la vedrebbe....vedrebbe la Luce e lì' potrebbe uscir fuori ed aprire gli occhi: ci vorrebbero anni prima di riprendersi e sarà di sicuro cambiato perchè...non può esietere Nessuno al mondo che, "uscito per toccare con mano la verità, possa tornarsene nel proprio corpo come se nulla fosse accaduto!"(ndr). Ora, senza voler credere a fantasie o ipotesi mediche senza Alcun riscontro, credo personalemente che...NON sia impossibile che il cervello di Michael, sottoposto ad un tremendo e devastante shock come l'emorragia cerebrale, nel momento dell'urto abbia per assurdo attivato una procedura di estrema emergenza,quella sotterrata nell'incoscio e che viene attivata quando esiste ancora UNA, ed una soltanto possibilità: il "Disaster Recovery", ovvero il TENTATIVO di Recupero dal Disastro.....al trauma devastante, nel momento del "disastro" il cervello stacca Tutti i contati elettrici, lasciando forse quelli minimi del sistema reticolare attivo per inviare ancora deboli impulsi per la respirazione.....apre tutti i contatti, nel Tentativo di ricostruire una sorta di nuova rete di trasmissione dati in una zona "vergine", mai utilizzata e non compromessa....gli impulsi elettrici trovano le nuove strade poichè in natura le cariche elettriche viaggiano per la strada meno difficoltosa, quella piu' semplice.....a questo punto occorre solo finirla con le ipotesi di esperti del nulla o quasi (cervello? coma? Nessuno al mondo sà cosa è e come funziona in realtà, si tente a curarli in qualche modo, ma nessuno sà nulla....) ed aspettare per vedere se ce la farà ad uscire dal "tunnel" in cui si trova e ritornare perchè non era il suo momento.Se così fosse, non sarà piu' quello di prima.....magari sarà migliore! Nulla è impossibile e la speranza è la sola a poter sostenere chi vive indirettamente questo dramma quasi assurdo...speriamo ancora e preghiamo, anche se è sempre piu' difficile, sempre piu' improbabile....NON è impossibile che ritorni! Almeno speriamolo.....Coraggio Michael, ti siamo vicini con il cuore......