Scooter Solex torna a casa in Francia
Lo scooter Solex, dopo 25 anni di delocalizzazione in Cina, torna ad essere assemblato in Francia nello stabilimento di Saint-Lô in Bassa Normandia. Dieci addetti assembleranno circa 3.000 pezzi all'anno, ma il progetto è di arrivare fino a 30.000
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Si torna alle origini
"I nostri obiettivi sono ambiziosi.” ha dichiarato Gregory Trebaol, patron di Easybike, il Gruppo che ha acquistato il marchio Solex. Proprio lui è all'origine della decisione di riportare l'assemblaggio in terra di Francia, dopo 25 anni dal trasferimento della produzione in Cina. Già dall'inizio del 2014 entrerà in funzione la prima fabbrica a Saint-Lô, capoluogo del dipartimento della Manica nella regione della Bassa Normandia. Il primo impianto sarà infatti operativo a partire da gennaio e impiegherà inizialmente dieci persone. In totale, i primi addetti assembleranno circa 3.000 biciclette elettriche all'anno, ma "a pieno regime la produzione sarà dieci volte tanto” ha detto Trebaol al quotidiano Ouest-France. “Per il 2014 la gamma verrà arricchita da una dozzina di nuovi modelli, compresi degli scooter e alcune biciclette pensate espressamente per i bambini. Da qui a diciotto mesi speriamo di assumere altre trenta persone a Saint-Lô, portando la capacità di produzione almeno a 20.000, se non addirittura a 30.000 pezzi all'anno."
Durante l'evento di formalizzazione della nuova strategia dell'azienda, al quale ha partecipato anche il Ministro francese delle Attività Produttive Arnaud Montebourg, Trebaol ha anche dichiarato che in questo modo il Gruppo Easybike intende puntare sul Made in France come un valore aggiunto rispetto ai prodotti che vengono ancora prodotti in Cina. Questi ultimi però potranno ancora puntare sul fattore convenienza: il rovescio della medaglia infatti è che il listino subirà un'impennata istantanea del 10-15% a seconda del modello.
"I nostri obiettivi sono ambiziosi.” ha dichiarato Gregory Trebaol, patron di Easybike, il Gruppo che ha acquistato il marchio Solex. Proprio lui è all'origine della decisione di riportare l'assemblaggio in terra di Francia, dopo 25 anni dal trasferimento della produzione in Cina. Già dall'inizio del 2014 entrerà in funzione la prima fabbrica a Saint-Lô, capoluogo del dipartimento della Manica nella regione della Bassa Normandia. Il primo impianto sarà infatti operativo a partire da gennaio e impiegherà inizialmente dieci persone. In totale, i primi addetti assembleranno circa 3.000 biciclette elettriche all'anno, ma "a pieno regime la produzione sarà dieci volte tanto” ha detto Trebaol al quotidiano Ouest-France. “Per il 2014 la gamma verrà arricchita da una dozzina di nuovi modelli, compresi degli scooter e alcune biciclette pensate espressamente per i bambini. Da qui a diciotto mesi speriamo di assumere altre trenta persone a Saint-Lô, portando la capacità di produzione almeno a 20.000, se non addirittura a 30.000 pezzi all'anno."
Durante l'evento di formalizzazione della nuova strategia dell'azienda, al quale ha partecipato anche il Ministro francese delle Attività Produttive Arnaud Montebourg, Trebaol ha anche dichiarato che in questo modo il Gruppo Easybike intende puntare sul Made in France come un valore aggiunto rispetto ai prodotti che vengono ancora prodotti in Cina. Questi ultimi però potranno ancora puntare sul fattore convenienza: il rovescio della medaglia infatti è che il listino subirà un'impennata istantanea del 10-15% a seconda del modello.
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