Husqvarna, la Lega Nord all’attacco
Ieri le telecamere del programma di Rai Tre Agorà sono andate a Cassinetta di Biandronno a dare voce agli operai Husqvarna. Presenti il sindaco, i sindacati e Candiani della Lega Nord che accusa: “La chiusura è un’azione di pirateria industriale”
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Industria e finanza
Pirateria industriale
La protesta dei 211 operai Husqvarna continua. La notizia della chiusura dello stabilimento e il conseguente trasferimento della produzione in Austria (in una delle fabbriche KTM-Pierer) ha mobilitato il mondo politico: qualche giorno fa è intervenuto il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che ha promesso un’azione politica per fermare la chiusura dello stabilimento. Ieri, invece, davanti alle telecamere di Rai Tre ha “calcato la mano” anche Stefano Candiani, Senatore della Lega Nord: «Dobbiamo fare in modo che il livello di attenzione non cali. Husqvarna è stata chiusa con un'azione di pirateria industriale. Quello che è accaduto a Varese è gravissimo anche perché è ripetibile: il nostro paese deve aprire una riflessione sulla sua competitività. L'Italia oggi non lo è: i costi del lavoro, dell'energia e dei trasporti sono troppo elevati.”
Uno dei cartelli esposti dagli operai Husqvarna contro Pierer e KTM
Aiuto agli operai
Gli operai, i sindacati e anche il sindaco di Biandronno Antonio Calabretta sono infuriati anche per il modo in cui è maturata la decisione di chiudere lo stabilimento. Solo 4 anni fa, infatti, si inaugurava la fabbrica di Cassinetta, con promesse (da parte di BMW) di un futuro che avrebbe dovuto essere radioso: “La sensazione è davvero desolante – continua Candiani - per quello che abbiamo visto quel giorno e per quello che poi è accaduto. È ora necessaria una politica industriale in cui le forze si uniscano per il bene del paese. Adesso dobbiamo pensare ai 211 operai che rischiano di perdere il lavoro, alle loro famiglie e all'imprese dell'indotto". Foto e immagini
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