Honda VFR 1200 F Burasca by Aldo Drudi, una sport tourer di fascino
Presentata la prima moto disegnata e realizzata da Aldo Drudi, la matita che “sta dietro” i caschi di tanti campioni del Motomondiale. Si chiama Burasca 1200, sfrutta la base tecnica della Honda VFR 1200 e sfoggia una linea totalmente inedita
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Fuoriserie
Sport tourer tra futuro ed eleganza
Aldo Drudi fino a oggi era conosciuto dal grande pubblico come la mente di tutti i caschi di Valentino Rossi (e di tanti altri piloti del Motomondiale). Da oggi, invece, il suo nome si affianca anche a quello di questa interessantissima creazione, la Burasca 1200, una sport tourer dal design estremo e ricercato. Drudi fin da piccolo sognava di disegnare motociclette, ora, dopo centinaia di caschi, finalmente la prima due ruote. La base scelta è una Honda VFR 1200 F, con cui condivide motore e telaio. Cambiano tutte le sovrastrutture che presentano soluzioni parecchio ricercate e interessanti. Spicca il frontale imponente, con linee che convergono verso il faro tondo impreziosito da una cornice dalla quale partono due baffi che si raccordano ai fianchetti. Le carene laterali lasciano la meccanica a vista, e sono impreziosite da una verniciatura davvero particolare, bicolore e dalla finitura simile al marmo scuro. Il codino è compatto e spigoloso, così come il serbatoio, che rappresenta la parte stilisticamente più complessa della moto.
I materiali utilizzati non badano al risparmio: carbonio, ergal e titanio vengono utilizzati in dosi massicce e questo, assieme ai cerchi (5 razze davanti, tre dietro) ha permesso di ridurre il peso di 30 kg rispetto alla VFR originale. Insomma, la Burasca fa decisamente colpo. Arriverà presto una piccola produzione di serie?
Aldo Drudi fino a oggi era conosciuto dal grande pubblico come la mente di tutti i caschi di Valentino Rossi (e di tanti altri piloti del Motomondiale). Da oggi, invece, il suo nome si affianca anche a quello di questa interessantissima creazione, la Burasca 1200, una sport tourer dal design estremo e ricercato. Drudi fin da piccolo sognava di disegnare motociclette, ora, dopo centinaia di caschi, finalmente la prima due ruote. La base scelta è una Honda VFR 1200 F, con cui condivide motore e telaio. Cambiano tutte le sovrastrutture che presentano soluzioni parecchio ricercate e interessanti. Spicca il frontale imponente, con linee che convergono verso il faro tondo impreziosito da una cornice dalla quale partono due baffi che si raccordano ai fianchetti. Le carene laterali lasciano la meccanica a vista, e sono impreziosite da una verniciatura davvero particolare, bicolore e dalla finitura simile al marmo scuro. Il codino è compatto e spigoloso, così come il serbatoio, che rappresenta la parte stilisticamente più complessa della moto.
I materiali utilizzati non badano al risparmio: carbonio, ergal e titanio vengono utilizzati in dosi massicce e questo, assieme ai cerchi (5 razze davanti, tre dietro) ha permesso di ridurre il peso di 30 kg rispetto alla VFR originale. Insomma, la Burasca fa decisamente colpo. Arriverà presto una piccola produzione di serie?
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